Due giovani di 21 anni, Riccardo Cassone e Edoardo Tauro, sono stati arrestati dai carabinieri e collocati ai domiciliari con le accuse di aver minacciato, molestato e schiaffeggiato un minorenne affetto da handicap mentale. Un minorenne è stato denunciato in stato di libertà.

I fatti sono accaduti in un comune del Salento. In un’occasione il disabile è stato tenuto incatenato ad un cancello per un’ora, scena filmata con un cellulare e inviata ad una compagna di scuola del disabile. Secondo quanto accertato dai carabinieri, a causa delle vessazioni subite il disabile era caduto in un grave stato di ansia e paura. Cassone e Tauro, insieme ad un ventenne all’epoca dei fatti minorenne, avrebbero schernito il disabile chiamandolo ‘handicappato’ e ‘mongoloide’; in una circostanza gli avrebbero smontato la sella della bicicletta gettandola via e sottraendogli il cellulare. Per questi motivi il disabile era arrivato ad aver paura di uscire da casa o di andare a scuola per timore di subire altre vessazioni. L’episodio più grave risale al novembre del 2014. I tre indagati, stando alla ricostruzione dei carabinieri, costrinsero con violenza la vittima a seguirli, impedendogli di scappare afferrandolo per le mani. Dopo averlo condotto in un luogo isolato del paese denominato ‘Coira’, lo legarono ad un cancello con una catena di metallo, rifiutandosi di liberarlo nonostante le implorazioni della vittima, minacciando di lasciarlo legato lì e fingendo di andarsene. Di fatto il disabile rimase legato per più di un’ora e in questo arco di tempo i tre lo schernirono avvicinandogli le chiavi del catenaccio e urinandogli addosso. Infine lo costrinsero con violenza, mentre era legato, a fumare uno ‘spinello’. Le indagini dei carabinieri sono partite dalla diffusione di un video sui cellulari che ritraeva la scena di un ragazzino incatenato ad un cancello. Il video è arrivato sul telefonino di una compagna di scuola del disabile, e la ragazzina l’ha mostrato alla madre che, riconosciuta la vittima, ha consegnato il filmato alla dirigente dell’istituto scolastico che ha presentato un esposto ai carabinieri. La madre della vittima, venuta a conoscenza della vicenda, il 2 aprile scorso ha presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica, precisando che il figlio da un po’ di tempo si era chiuso in se stesso e non intendeva frequentare la scuola. Quando gli investigatori gli hanno fatto vedere il filmato, il ragazzino ha riconosciuto nei tre giovani i suoi aggressori.

 

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