Un centinaio di lavoratori della Simmi, azienda che produce, tra l’altro, cablaggi e schermi di aerazione per treni, sta manifestando davanti alla sede dello stabilimento nella zona industriale di Acerra (Napoli), per protestare contro il mancato pagamento di quattro mensilita’ di cassa integrazione, ed i tagli alle commesse da parte di Ansaldobreda.

Nell’azienda sono collocati 230 lavoratori, 200 dei quali in cassa integrazione straordinaria dallo scorso 2 gennaio: di questi 130 erano in ”cig” da tre anni, mentre altri 70 si sono aggiunti ad inizio anno. ”Ma la storia va avanti da tre anni – spiega Raffaele Esposito, operaio di 43 anni, alla Simmi dal ’98 – da quattro mesi non riceviamo alcun ammortizzatore, ed ognuno di noi ha una famiglia, anche numerosa, da mantenere. Personalmente non ho i genitori che mi possano aiutare, e con 1200 euro al mese devo pagare l’affitto di casa di 500 euro, pagare le bollette, far mangiare i miei figli di 12, 9 e 4 anni, e mantenerli anche a scuola. Siamo stati dimenticati da tutti, eppure la nostra azienda era altamente specializzata, e non capiamo le scelte di penalizzare proprio noi”. Gli operai hanno esposto uno striscione con le sigle sindacali presenti nello stabilimento, ed hanno organizzato un’assemblea permanente davanti ai cancelli.

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