Torna il terrore e il sangue in Pakistan dopo quasi quattro mesi di relativa ‘calma’: 35 persone sono morte e 69 sono rimaste ferite in un’esplosione oggi nel nord-ovest del Pakistan, a Jamrud nella regione di Khyber, bastione dei talebani al confine con l’Afghanistan.

L’attentato – che non e’ stato nel frattempo rivendicato ma che ha tutte le caratteristiche di un attacco suicida – e’ avvenuto in mattinata nei pressi di un affollato mercato. Secondo testimoni sul posto l’esplosione ha lasciato un cratere coperto di sangue nel bel mezzo del mercato, e stando alle prime ricostruzioni la bomba -o il kamikaze- potrebbe essere stata piazzata all’interno di un minibus. Il luogo della strage non e’ tra l’altro distante da una stazione di autobus. E’ l’attacco piu’ sanguinoso nel Paese dallo scorso 15 settembre, quando sono morte 46 persone in un attacco suicida durante la celebrazione di funerali nella regione di Bas Dir. Questa relativa ‘pausa’ negli attacchi suicidi nel Paese aveva anche alimentato voci su possibili negoziati in corso tra autorita’ e talebani. Una “ferma condanna” per il sanguinoso episodio e’ giunta degli Stati Uniti. “Gli Usa condannano fermamente l’attentato” in Pakistan compiuto “in disprezzo della vita umana”, ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Victoria Nuland confermando “l’impegno di Washington a lavorare con Islamabad per rispondere a questo genere di minacce terroristiche”. Analoga determinata reazione quella del segretario generale dell’Onu Ban ki-Moon ha condannato “nei termini pi— forti” l’attacco terroristico compiuto oggi a Jamrud. In una nota diffusa al Palazzo di Vetro Ban ha rivolto le sue condoglianze alle famiglie delle vittime, ribadendo la piena solidariet… delle Nazioni Unite al popolo e al governo del Pakistan nel loro sforzo di lotta contro il terrorismo.

 

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