Acque agitate nel Movimento Cinque Stelle in Campania dopo la sospensione di trentasei attivisti cui è stata contestata via mail l’iscrizione su Facebook al gruppo chiuso ‘Napoli libera’. I sospesi non ci stanno e annunciano battaglia. “Presto faremo pervenire le nostre controdeduzioni” annunciano due tra gli esclusi, Vincenzo Russo e l’avvocato Roberto Ionta che sabato aveva presentato la sua disponibilità alla candidatura a sindaco. Secondo gli attivisti sospesi ci sarebbe la regia di Roberto Fico dietro la manovra che a loro dire avrebbe fatto fuori alcune personalità di spicco del movimento sul territorio. Nomi in grado – è la tesi – di mettere il bastone tra le ruote al responsabile meetup. “Le ipotesi sono due – sospetta Vincenzo Russo, imprenditore e da circa quattro anni attivista del movimento – o Fico ha già un accordo sotterraneo con de Magistris e pensa che una candidatura di spessore possa intralciare i suoi piani, o teme che con la nostra visibilità possiamo fargli ombra in vista delle Politiche del 2018.Purtroppo lui non ha mai mostrato interesse a diffondere le nostre iniziative”. “Ci sono altri gruppi chiusi che al loro interno raccolgono numerosi esponenti grillini – sottolinea Russo, che è uno dei due amministratori del gruppo – ad esempio il gruppo ‘Rinascita Campi Flegrei’ di cui fanno parte tutti i consiglieri regionali eletti col movimento. Allora dovrebbero chiudere anche quelli?”. Nella mail inviata ai sospesi si contesta di “aver manipolato il libero confronto per la formazione del metodo di scelta del candidato sindaco e della lista per le elezioni amministrative che avranno luogo a Napoli nel 2016”. Un comportamento contrario a quanto previsto dallo statuto del movimento che vieta qualsiasi organizzazione intermedia. I sospesi hanno dieci giorni per far pervenire le loro controdeduzioni.

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