“I vecchi clan, intesi come gruppi strutturati non esistono più. Abbiamo a che fare con quattro parassiti, aspiranti camorristi, ma ugualmente pericolosi”. Lo ha detto – informa una nota – il Questore di Napoli, Guido Marino, a Radio 24. Per Marino, questi criminali “non si preoccupano di colpire in modo mirato, ma di colpire e basta, di colpire per terrorizzare, di colpire per intimidire, di colpire per marcare il territorio e questo li rende ancora più pericolosi”. “Nostro compito – ha aggiunto – è neutralizzare questi quattro rifiuti umani. Però probabilmente ci riusciremmo meglio se potessimo contare sull’aiuto della gente. Detto questo forse va anche detto che la pretesa di affrontare i problemi di Napoli solo con fiaccolate, cortei, tavole rotonde, dibattiti che vanno dal sociologico alla mancanza di lavoro non basta”. I militari – secondo Marino – possono essere utili, “non dal punto di vista delle indagini; ci affiancheranno – ha aggiunto – nel compito del controllo del territorio. A una condizione: che nessuno veda i militari come la soluzione dei problemi di Napoli. E’ fuorviante. I militari sono una risorsa, poi c’è tutto il resto. Molto semplicemente che ognuno facesse il suo”. Per Marino, infine, gli omicidi degli ultimi giorni sono “episodi totalmente slegati tra di loro non solo geograficamente, ma legati da un unico denominatore comune, che è lo spaccio di droga e quindi la contesa per conquistare o riconquistare una piazza di spaccio”.