Piedimonte Matese-Una richiesta di verifica di conformità dei parchimetri e del rispetto del bando di concessione delle soste a pagamento rispetto alle scelte compiute in questi giorni. E’ quanto hanno  avanzato con  esposti ai carabinieri, alla prefettura, ed alla procura i tre consiglieri indipendenti di opposizione Luigi Di Lorenzo, Daniele Ferrucci e Domenico Santopadre. In particolare con riferimento alle fasce orarie e parcometri :” questi ultimi – scrivono in un nuovo manifesto- posizionati in città sarebbero difformi da quanto richiesto dal capitolato allegato al bando in quanto  non garantirebbero il pagamento frazionato di 15 minuti al costo di 15 centesimi” .Da qui la richiesta  di chiarimenti per l’assenza di questa modalità  nell’ordinanza adottata dal capo dei vigili urbani: ”nell’ordinanza  non è previsto il pagamento di 15 centesimi. E lo sapete perché? Perché i parcometri non accettano i 5 centesimi né il pagamento di 20 ma solo un minimo di 30 centesimi”.I consiglieri chiedono  alla Ferraro(comandante del corpo di polizia urbana ndr) di “sanare situazioni  eventualmente difformi e di provvedere al controllo di conformità” con il rischio – denunciato dai consiglieri- di inefficacia delle sanzioni e di un sicuro aumento del contenzioso .Da qui l’iniziativa della  “formale richiesta di verifica della legittimità delle ordinanze e di quanto posto in essere dalla Comandante dei Vigili Urbani di Piedimonte Matese e dal Sindaco Cappello. “In particolare in una nota stampa  aggiuntiva- notata la difformità tra quanto previsto dal Capitolato relativamente alle fasce orarie e relativo pagamento frazionato, da garantirsi ( 15-30 E 60 MINUTI) all’Utenza e difforme da quanto previsto nell’ordinanza comunale che ad ogni buon fine si allega alla presente notato che i Parcometri NON accettano tutti i coni/monete dello stato ed in particolare NON accettano monete da 5 centesimi così come richiesto dal Capitolato annesso al bando che ad ogni buon fine si allega alla presente considerato che ciò porterà ineludibilmente a contenziosi ed ad un aggravio delle spese dell’ente nonché una riduzione dei guadagni preventivati.

Michele Martuscelli

 


 

 

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