Una vera e propria stangata. Quattro turni di stop a Higuain e uno a Sarri. Così comunicherà domani il giudice sportivo Gianpaolo Tosel. Una trentunesima giornata da dimenticare: il Napoli esce con le ossa rotte dal campo (sconfitto a Udine) e, il giorno dopo, dall’ufficio del giudice sportivo. Verona, Inter, Bologna e anche lo scontro diretto con la Roma: ecco le partite che l’attaccante argentino dovrà saltare (a meno di sconti dalla Corte sportiva d’appello). Higuain paga caro pochi minuti di follia, e avrebbe rischiato anche uno stop più lungo se l’arbitro Irrati non avesse consegnato al giudice un referto in cui non fa cenno a “condotte violente”, ma “soltanto” ad espressioni irriguardose e ingiuriose. Ripetute, però, perché pronunciate quando il direttore di gara gli ha sventolato il cartellino rosso e, subito dopo, mentre gli “appoggiava le mani sul petto esercitando una lieve pressione”. Se Irrati non avesse aggiunto la parola “lieve”, Higuain avrebbe beccato dieci turni di qualifica, finendo ampiamente qui la sua stagione. Così, invece, potrà ancora dire la sua nelle ultime tre gare, anche se potrebbe essere troppo tardi per la corsa scudetto del Napoli. Le quattro giornate di stop puniscono l’espulsione, le prime e le seconde ingiurie, le mani sul petto di Irrati. L’ammenda, di poche migliaia di euro, punisce il tentativo di farsi giustizia con Felipe prima di abbandonare il campo. Il tecnico Sarri, invece, viene fermato un turno (non andrà in panchina domenica col Verona) per le sue espressioni ingiuriose rivolte agli ufficiali di gara.