“Roberto Saviano può essere criticato per le idee che esprime, ma accostare il suo nome alla parola ‘mafiosetto’ è semplicemente oltraggioso”. Lo dice al Fatto Quotidiano Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, sottolineando che “oggi certi attacchi sono più spudorati. Chi offende Saviano lo fa con più leggerezza e meno preoccupazioni del passato”. Saviano “mi ha attaccato pubblicamente, non ci vediamo da un anno. Ma difenderò in ogni luogo e in ogni momento il suo diritto a esprimersi”, sottolinea il magistrato. “Non si può dimenticare il ruolo che ha avuto e ha ancora nella lotta alle mafie, né il prezzo che ha pagato dal punto di vista personale”. “Nel nostro Paese attorno a questo tema c’è minore consenso da tempo: l’idea dell’antimafia come valore positivo in sé – che Saviano ha incarnato, anche suo malgrado – è entrata in crisi. Saviano dice le stesse cose, con la stessa coerenza, ma in parte dell’opinione pubblica ha iniziato a manifestarsi un po’ di stanchezza rispetto alla rappresentazione dell’Italia come Paese ‘supermafioso'”.