La proroga illimitata alle concessioni estrattive nei nostri mari va contro la direzione in cui tutto il mondo deve andare: la fine dell’era del petrolio e delle fonti fossili. Prolungare in modo illimitato le concessioni incentiva le compagnie petrolifere a tenere comportamenti meno vincolati al rispetto della sostenibilità ambientale, e, in prospettiva, può favorire il mancato smantellamento degli impianti e la bonifica dei siti, attività molto onerose per le compagnie petrolifere e del gas. Il destino del petrolio è comunque segnato: ha portato il pianeta sull’orlo di una crisi climatica potenzialmente irreversibile, le sue combustioni tossiche hanno avvelenato l’aria delle nostre città e compromesso la nostra salute. L’Accordo di Parigi impone a tutti gli stati del mondo di ridurre le emissioni di gas serra, in gran parte dovute ai combustibili fossili, a iniziare dal petrolio. Il prezzo del petrolio è crollato dal 2014 proprio perché, per la prima volta, sono diminuiti i consumi. È in aumento l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili. L’innovazione tecnologica sta facendo passi da gigante nel campo delle rinnovabili, dei nuovi materiali a basso consumo, delle bioplastiche derivate da materiale vegetale, della mobilità elettrica e a celle di combustibile (idrogeno). Il consumo di petrolio è destinato a diminuire drasticamente e più in fretta di quanto si pensi. Nel comparto elettrico le rinnovabili coprono in Italia il 40% della produzione, mentre la produzione termoelettrica da fonti fossili è crollata dai 218 terawattora del 2011 ai 165 terawattora del 2015 (-25% in soli 4 anni). Possiamo anche prorogare le concessioni estrattive all’infinito, ma, comunque, tra pochi anni, con l’obbligatoria riduzione dei consumi di petrolio e delle emissioni di gas, e il perdurante crollo del prezzo del barile, quel petrolio, fortunatamente, resterà sotto il mare. Per questo, proprio perché sono ottimista sul futuro e credo sia tempo di cambiare il verso a una politica che guarda sempre indietro, il 17 aprile noi ECOLOGISTI DEMOCRATICI di Terra di Lavoro invitiamo ad andare a votare Sì. Per questa ragione e per tutte le altre nostre battaglie nell’impegno del raggiungimento di un sistema energetico sostenibile siamo impegnati, come in tutta Italia, anche in provincia di Caserta in queste amministrative con tutti i nostri iscritti, dove con liste proprie e dove presenti nelle liste del centrosinistra. Auspichiamo quindi in provincia di Caserta un colpo di reni decisivo verso la vittoria da parte di tutti, visto che fino ad oggi, nonostante la disgregazione del centrodestra, non ci sono ancora proposte così forti e valide da far pensare ad un sicuro esito positivo.

Francesco Del Franco

Ecodem Caserta

 

 

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