Entra nel vivo domani (martedì) la XVIII edizione di PulciNellaMente. Saranno, infatti, ben sette gli spettacoli che andranno in scena sul palcoscenico del Teatro Lendi nell’intera mattinata. Nel pomeriggio, poi, ci sarà la cerimonia di consegna del Premio PulciNellaMente per la Critica ai protagonisti dell’opera “Scannasurice”. Alle 18:30 nella sala consiliare del Comune di Cesa nel corso dell’incontro organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Pro Loco atellana, saranno premiati di straordinari nomi del patrimonio artistico napoletano: l’autore il regista e la protagonista della piece: Enzo Moscato, Carlo Cerciello ed Imma Villa. La cerimonia di premiazione, moderata dal componente del direttivo della Pro Loco Maria Erika Alma, vedrà la partecipazione del giornalista e consulente di PulciNellaMente Antonio Lubrano, del sindaco di Cesa Vincenzo Guida, del Direttore Generale della kermesse Elpidio Iorio, del Presidente della Pro Loco Michele Autiero, e dell’attore atellano Pio Del Prete che tanto si è prodigato per l’ideazione di questo evento. Al termine dell’incontro ci sarà la visita guidata con degustazione a Palazzo De Marinis in Via De Tilla. “Il Comitato culturale della XVIII edizione di PulciNellaMente- dichiarano gli ideatori ed organizzatori Elpidio Iorio, Carmela Barbato ed Antonio Iavazzo- ha deciso di assegnare il premio della critica all’opera nata dal genio di Enzo Moscato, e portato in scena grazie alla regia di Carlo Cerciello, perché essa rappresenta uno dei sempre più rari casi, in cui un evento teatrale napoletano riesce ad accendere un interesse nazionale. Vera e propria pietra miliare della “nuova drammaturgia napoletana”, “Scannasurice” si muove in quel filone di un’apparente discontinuità, ma in realtà si muove proprio nel solco tracciato da Eduardo, nel passaggio che c’è tra il clima e i temi delle opere “dei giorni pari” e quelle “dei giorni dispari” benché ci sia un evidente spostamento dagli interni domestici, alle strade, ai vicoli. In altre parole, con “Scannasurice” Moscato inizia a proporsi come un autore che guarda agli aspetti “neri” e deteriori della realtà che lo circonda e della napoletanità. Ha avuto la capacità di sostituire, tematizzandola, l’immagine stereotipata di una Napoli solare e proiettata sul mare, a una buia e tentacolare che emerge, ad esempio, già nella Ortese de “Il mare non bagna Napoli” ma che in Moscato trova compiutezza e lirismo”. “Tenere questa cerimonia nell’aula consiliare del Comune di Cesa- proseguono Iorio, Barbato e Iavazzo- è il nostro modo di recepire la risposta entusiastica del centro atellano al nostro appello di avviare un’azione sinergica che durasse nel tempo. La rassegna, così come la sua storia racconta, rappresenta uno sforzo enorme messo in campo da una rete di Istituzioni pubbliche e private, di organizzazioni di volontariato e forze sociali varie, affinché, attraverso lo strumento dell’arte e della cultura, si possa mettere in risalto quanto di positivo la nostra terra esprime con esempi virtuosi nei campi del sapere e dell’economia, delle eccellenze artistiche e turistiche. Quella di Cesa è una testimonianza concreta e beneaugurante resa possibile dalla sensibilità di amministratori quali il sindaco Vincenzo Guida, l’assessore alla cultura Antimo Dell’Omo, e di associazioni come la Pro Loco guidata dal Presidente Michele Autiero”.

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