Dalla Regione il documento che salva gli oltre 350 precari, ma per gli interinali ancora nessuna proroga da parte del Commissario dell’Asl Matarazzo. La Cisl Fp di Caserta lancia l’appello: “Il mese di maggio è l’ultima scadenza prevista su carta”. Mentre arrivano buone notizie dalla Regione Campania per gli oltre 350 precari atipici del territorio casertano, nello specifico, 350 afferenti l’Asl e 50 dell’Azienda ospedaliera, ancora nessuna nuova invece per i lavoratori interinali. Quest’ultimo personale precario tecnico infatti è decisamente a rischio licenziamento in quanto il mese di maggio è la scadenza ultima per la deliberazione della proroga. “Il Commissario dell’Asl, Giuseppe Matarazzo – specifica Nicola Cristiani, Segretario Generale Cisl Fp – come anticipato, non ha ancora provveduto a prorogare i rapporti del personale tecnico interinale, con scadenza maggio e nonostante questi stiano faticosamente mantenendo i LEA, Livelli Essenziali di Assistenza. Praticamente sono tutti a rischio licenziamento. Come sindacato abbiamo più volte sollecitato un’azione risolutiva e non è tollerabile che il Commissario non abbia ancora nemmeno risposto alle nostre sollecitazioni considerata l’incombenza di una situazione molto grave e urgente”. Intanto la Cisl Fp provinciale è soddisfatta però di comunicare l’esito della convocazione regionale, voluta da tutte le Organizzazioni sindacali della dirigenza dell’area STPA (dirigenti non medici, Sanitari, Tecnici, Professionali e Amministrativi), ad opera del Commissario ad acta Joseph Polimeni, allo scopo di emanare disposizione a favore di tutto il personale precario con proroga al 31/12/2018.

 

Di seguito il verbale di riunione: “Le Organizzazioni Sindacali regionali della Dirigenza Medica, Veterinaria ed SPTA prendono atto favorevolmente di quanto relazionato dall’Avv. Postiglione (Direttore Generale per la tutela della Salute) in merito all’impegno della Regione Campania, anche a livello nazionale e con iniziative apprezzate anche da altre regioni, nella risoluzione della problematica del precariato, che vede unite da anni Regione e Organizzazione sindacali. A tal proposito le OO.SS. propongono quanto segue:

 

1) Emanazione a tutte le Aziende ed Enti del S.S.R di disposizioni urgenti per la proroga al 31.12.2018 di tutti i contratti di lavoro precari tipici ed atipici (co.co.co., co.co.pro., etc…)attualmente in essere per il personale ritenuto collegato alla garanzia dei L.E.A. (Livelli essenziali di assistenza) e già in passato oggetto di precedenti proroghe in quanto funzionale ad assicurare i L.E.A. Ciò incontinuità con i precedenti accordi sottoscritti il 23.12.2013 ed il 09.06.2014;

2) Ricognizione di tutti i lavoratori precari in servizio per ciascuna azienda distinti per l’area contrattuale, qualifica, tipologia contrattuale, ed allocazione funzionale utile per addivenire ad una completa e reale dimensione della problematica.

3) Stabilizzazione in tempi rapidi di tutti i lavoratori con contratto di lavoro precario, il cui costo è ormai storicizzato nei bilanci aziendali e da anni assicurano i L.E.A., in possesso dei requisiti normativi ed, in maniera dinamica, al maturare degli stessi;

4) Costituzione di una Commissione bilaterale che predisponga, nell’ambito del quadro normativo vigente, le modalità di un percorso di stabilizzazione dei precari con contratti di lavoro flessibili ed atipici per essere pronti all’atto della acquisizione dei pareri ministeriali richiesti dalle Regioni, sulla base di quanto riferito dall’Avv. Postiglione;

5) Emanazione di specifiche e perentorie disposizioni alle aziende, con relativo successivo controllo, in merito alla necessità di rispetto delle norme già esistenti, ma finora disattese, che bloccano il reclutamento di nuovi specialisti ambulatoriali, atteso che oggi esistono e vanno privilegiati, senza possibili interferenze, gli strumenti per procedere a stabilizzazioni e nuovi reclutamenti di personale a tempo indeterminato e, nelle more, a tempo determinato, mediante avviso pubblico;

6) Avvio del processo di stabilizzazione anche del personale medico che opera nei servizi di emergenza territoriale (118) ed ospedaliera (PS) ai sensi di quanto disposto dal DPCM 6 marzo 2015 art.6 comma 4, al fine di avere uniformità dello stato giuridico dei medici operanti in un così delicato settore.

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