“Le trovo eccessive, oltreche’ utopistiche”. Giorgio Assumma, ex presidente della Siae, avvocato esperto di diritto d’autore, boccia cosi’, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ le due proposte di legge presentate al Congresso Usa contro la pirateria online, aggiungendo: “ne elogio l’intento ma il contenuto no”.

“Troppo duro. Non lascia spazio a tentennamenti, ma soprattutto alla possibilita’ che dei contenuti protetti ne venga fatto uso a favore dell’informazione e della cultura”, spiega Assumma che quanto all’efficacia concreta dei due provvedimenti aggiunge: “Utopia. I siti nascono come funghi ed e’ difficile controllarli. E comunque va protetta l’informazione e la cultura. Qui si fa fuori tutto. Creando anche squilibri”, in quanto “mi pare una legge che cerca di eliminare dal mercato le imprese meno forti. Solo quelle piu’ ricche potranno sostenere le spese di ricorsi e opposizioni a queste norme punitive”. Se le norme fossero varate i siti italiani dovrebbero rispettarle? “Non siamo tenuti ad applicare sentenze dell’autorita’ estera. Salvo verifica delle Corti d’Appello che pero’ possono negare la ratifica-delibazione se le sentenze sono in contrasto con i principi del nostro ordinamento, in particolare costituzionale”, risponde Assumma che alla domanda se vi sarebbe questo contrasto risponde infine “secondo me si. Non solo violando il principio della libera concorrenza: ci si introduce in rapporti di natura privatistica vietando di espletarli. Ma anche vietare a un motore di ricerca di visualizzare un collegamento potrebbe prefigurare un eccesso di potere, contrario alla Costituzione”.

 

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