Il vescovo di Castellammare non deroga sul percorso della processione del patrono San Catello che, come ogni anno, passa sotto l’abitazione di un boss dove c’e’ la cappella di Santa Fara, e il sindaco per protesta si toglie la fascia tricolore, ritira il Gonfalone e lascia la processione insieme alla sua giunta. Sembrava essere iniziata in grande armonia – tra il vescovo di Castellammare, monsignor Felice Cece, e il sindaco della citta’, Luigi Bobbio – la cerimonia per la festa del santo patrono di Castellammare di Stabia, che gia’ l’anno scorso aveva fatto registrare aspre polemiche proprio sul percorso del santo (tra le tappe ne figura anche una sotto la casa di un boss locale).
”Fermata” – ufficialmente legata alla presenza di una cappella votiva, nei fatti considerata un omaggio al boss – contro la quale si era battuto fortemente il primo cittadino di Castellammare. Stamani sindaco e vescovo sono partiti insieme alla testa della processione e, dopo avere attraversato il centro storico, sono giunti davanti alla sede della Fincantieri dove monsignor Cece ha citato le parole che Giovanni Paolo II pronuncio’ vent’anni fa durante la sua visita allo stabilimento. Prima che la processione riprendesse, il sindaco Bobbio ha chiesto al vescovo di derogare sul passaggio, anche quest’anno, davanti alla casa del boss il cui balcone si trova proprio sopra la cappella di Santa Fara. Quando il sindaco si e’ accorto che la processione si stava incanalando sul percorso tradizionale, ha ritirato il gonfalone, si e’ sfilato la fascia tricolore e, insieme alla giunta, ha abbandonato la cerimonia. Sindaco e vescovo hanno proceduto, quindi, su strade diverse: l’alto prelato con la statua di San Catello nel centro antico e il sindaco per il lungomare. Quando la processione e’ giunta sotto la sua abitazione, dall’alto dalla sua abitazione il boss si e’ affacciato al balcone, aspettando, questa volta invano, ”l’inchino” dei portatori del santo. Consuetudine fino allo scorso anno, con una breve sosta, in corrispondenza della cappella di Santa Fara. Quest’anno pero’, per la prima volta, la cappella non e’ stata aperta e il boss, che e’ molto malato, e’ apparso dal suo balcone visibilmente contrariato.