Il Tribunale di Napoli ha inflitto venti anni di reclusione ad Aniello Mormile, il giovane di 30 anni che circa un anno fa provocò un terribile incidente stradale guidando ubriaco e contromano sulla tangenziale di Napoli: nel terribile impatto, avvenuto la notte tra 24 e 25 luglio del 2015, morirono la fidanzata, Livia Barbato, 20 anni, e un’altra persona, Aniello Miranda, di 48 anni, che viaggiava sulla sua vettura. Aniello Mormile – riconosciuto colpevole di omicidio volontario al termine del processo con rito abbreviato – percorse cinque chilometri contromano, alcuni addirittura a fari spenti, per poi finire la sua corsa contro l’auto di Miranda che si stava recando al lavoro, uccidendolo sul colpo. Nell’impatto, violentissimo, perse la vita anche la fidanzata di Mormile, poco dopo il ricovero nell’ospedale Cardarelli. Quando è stata letta la sentenza i parenti di Miranda hanno urlato frasi ingiuriose nei confronti dell’imputato. Le indagini sono state svolte dalla sottosezione Fuorigrotta dalla Polizia stradale di Napoli, sotto il coordinamento della sostituto procuratore della repubblica di Napoli Salvatore Prisco. Particolarmente utile, per l’attività investigativa, è risultato il video in 3d, prodotto sempre dalla Polizia Stradale, nel quale è stato delineato, nei minimi particolari, il percorso fatto da Mormile, dall’inversione a U all’impatto con l’auto di Miranda. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni. “Il giudice ha emesso una condanna conforme alla richieste formulate dalla Procura”, ha detto il sostituto procuratore Prisco. Mormile è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario con dolo eventuale.