Un vero e proprio grido di dolore per quella che non esita a definire la “macelleria sociale che colpirà le famiglie di Orta di Atella”, quello lanciato dal consigliere comunale Eduardo Indaco. “Carissimi concittadini- dichiara l’ex Presidente del Consiglio Comunale- la seconda parte del 2016 sarà una vera e propria tragedia che investirà il tessuto sociale ortese. A causa di un mix di cattiva amministrazione, di debiti e di imposte schizzate verso l’alto noi tutti saremo colpiti da un vero e tsunami di imposte e balzelli che finiranno con l’incidere drammaticamente sui bilanci delle famiglie e a cui non farà da contraltare alcun miglioramento nell’offerta di servizi alla cittadinanza. A causa dell’internalizzazione del servizio di riscossione tributi, dell’inadeguatezza e dei ritardi dell’ufficio preposto da settembre a dicembre le famiglie ortesi saranno costrette a pagare in pochi mesi le imposte comunali, IMU, TARI, TOSAP E FORNITURA IDRICA, non potendo usufruire della dilazione lungo tutto l’anno così come avviene in tutti i comuni d’Italia ed in quelli viciniori. Il tutto senza dimenticare che nello stesso periodo di tempo sarà avviata la riscossione coattiva dell’imposta comunale sui rifiuti inerente gli anni 2014 e 2015. Ed a tutto questo va aggiunto che il fatto che tutte le aliquote comunali sono letteralmente schizzate verso l’alto. Emblematico il caso della bolletta dell’acqua, raddoppiata, mentre il sindaco Mozzillo era il presidente pro tempore della Società Acquedotti, facendo paventare l’ipotesi di tutelare interessi privati in danno di quelli collettivi. Paradosso dei paradossi, vista la voragine nei conti pubblici si aumentano anche le imposte su servizi particolari come quello della mensa e delle lampade votive. Mentre si svuotano le tasche dei cittadini non si riesce nemmeno a garantire un minimo di servizi, visto che dopo la seconda bocciatura consecutiva da parte del MEF dell’ipotesi di bilancio il Comune è costretto ad operare secondo i dodicesimi, con tutte le conseguenze del caso”. E Indaco passa, poi, a porre l’accento sulla “montagna di debiti che ha investito il Comune di Orta di Atella in questo primo anno di amministrazione Mozzillo, con il concreto rischio di trovarci a dover dichiarare il dissesto del dissesto. Qualche numero per esporre la gravità della situazione. Per garantire il pagamento degli stipendi dei dipendenti si è dovuto far ricorrere ad un’anticipazione di cassa compresa fra i 300mila ed i 400mila euro. Il consorzio Cite, addetto alla raccolta dei rifiuti, vanta crediti per i canoni nel periodo compreso fra il mese di Gennaio e quello di Luglio del 2016 per una somma complessiva di 1.400.000 Euro. Il tutto con ripercussioni sul servizio di raccolta che prosegue a singhiozzo e con gravi conseguenze per gli addetti alla raccolta, a cui va tutta la mia vicinanza. Il comune di Orta deve, inoltre anche 1.100.000 Euro alla Gisec per i mancati pagamenti nel periodo che va dal Luglio del 2015 al Giugno 2016. In un anno e mezzo Mozzillo e soci hanno accumulato oltre 3 milione di debiti, e senza, falsa demagogia, posso dire che si va verso un baratro profondissimo. Barato che travolgerà casse comunali, economia e vite dei contribuenti e chi ne ha più ne metta. Bisogna, dunque, invertire immediatamente la rotta e cercare di impedire ad ogni costo che ad Orta di Atella la situazione precipiti”.

 

 

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