Non ha tradito le attese Franco Roberti, procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, intervento, questa mattina (10 dicembre), all’Università per la Legalità e lo sviluppo di Casal di Principe, ambito della seconda edizione della Summer School Ucsi-Agrorinasce dedicata al “Giornalismo investigativo al tempo del califfo”. Il tema dell’incontro era il “Terrorismo islamico e criminalità organizzata in Italia: come indagano le Procure antiterrorismo”. Roberti, moderato da Raffaele Sardo, giornalista de La Repubblica, e da Luigi Ferraiuolo, direttore della scuola, ha espresso la sua opinione sul dibattito mondiale sull’inaccessibilità della crittografia end-to-end usata da molti sistemi di messaggeria mobile, come Telegram e Whatsapp. «La messaggistica crittografata – ha dichiarato – è un ostacolo alle indagini antiterrorismo». L’argomento è delicato, perché tocca le garanzie di riservatezza rappresentate dalla blindatura e protezione dei contenuti che transitano sulle chat, sulle applicazioni, sui servizi di telecomunicazione. «Bisogna fidarsi delle autorità inquirenti, ne va della nostra sicurezza», ha aggiunto. A proposito di autorità inquirenti, Roberti ha ritenuto quantomeno discutibile che «la Procura antimafia e antiterrorismo resti fuori dal Comitato analisi strategica antiterrorismo». Il “Casa” è un tavolo permanente tra polizia giudiziaria e servizi di intelligence e importante strumento, a livello nazionale, di condivisione e valutazione delle informazioni relative alla minaccia terroristica interna e internazionale. Stimolato dalle domande degli studenti in aula, Roberta ha detto la sua anche sul fenomeno dei migranti: «L’accoglienza indiscriminata degli Stati fa gioco ai trafficanti», ha risposto lapidario. Dopo una breve pausa, la mattinata è proseguita con Valerio Cataldi, inviato del Tg2, Renato Natale, sindaco della città Principe e presidente dell’associazione “Jerry Masslo”, Rosaria Capacchione, senatrice e giornalista, inviata de Il Mattino e lo stesso Sardo. I tre si sono confrontati su “La tratta degli esseri umani, gli immigrati e il terrorismo”. Nel pubblico, tra gli altri, anche l’imam della moschea di San Marcellino, Nasser Hidouri.