Riceviamo e pubblichiamo da “Speranza e Futuro per Sant’Arpino”. “Di Santo e soci- si legge in una nota della coalizione che sostiene il sindaco Giuseppe Dell’Aversana- hanno prodotto i ruoli suppletivi in quanto negli anni 2013/2014/2015, amministravano loro ed oltre a portare il comune in bancarotta, hanno approvato con determine e rate precise i ruoli suppletivi 2013 e 2014, poi per calcoli elettorali, hanno fatto delle forzature per non far rispettare le scadenze comunicate alla IAP. Invece il ruolo suppletivo 2015 è stato inserito nel bilancio 2016. Nessun comune d’Italia ha avuto una gestione del settore rifiuti così disastrosa da produrre tanti ruoli suppletivi. Oggi vogliono dare lezioni a chi con responsabilità istituzionale si prodiga per evitare il dissesto. Questi signori nel bilancio 2016 hanno previsto entrate dai tre ruoli suppletivi e per questo motivo SIAMO COSTRETTI ad emetterli in quanto vige il bilancio armonizzato e scrivere in bilancio un’entrata obbliga ad attivare i processi di riscossione. Ora danno fiato alla bocca, o ancor peggio scrivono volantini, ove invitano a non pagare, dando così prova di quanto siano ignoranti. Andranno a spiegare alla Corte dei Conti il loro invito a non pagare in modo che la Corte dei Conti possa prendere atto della mancata emissione degli anni precedenti e ne vedremo delle belle in quanto la mancata emissione di questi ruoli, negli anni precedenti, ha prodotto mancanza di liquidità costringendo il comune a chiedere anticipazioni di cassa al tesoriere con interessi stratosferici. Avrebbero dovuto inviarli, loro stessi, uno alla volta, anno per anno, quando amministravano. Noi abbiamo messo in riscossione i ruoli suppletivi perché sono costi già pagati dal comune e messi in bilancio come entrate devono essere riscossi, altrimenti si procura un danno erariale all’ente. Insieme ai suppletivi invieremo di nuovo, i ruoli ordinari a coloro che a suo tempo non li hanno pagati e sarà scandaloso e vergognoso vedere se fra gli evasori si troveranno anche ex amministratori comunali che percepivano l’indennità di carica ma non pagavano i ruoli ordinari dei rifiuti, che invece tantissimi cittadini regolarmente pagavano”.

 

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