Il Consiglio regionale della Campania ha approvato il rendiconto 2013, con 27 voti favorevoli su 43 presenti. Il disegno di legge, su iniziativa dell’assessore regionale al Bilancio, Lidia D’Alessio, arriva in seguito all’intervenuto Giudizio di parifica del Rendiconto 2013 da parte della Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Campania, e ritira il ddl approvato in materia dalla Giunta regionale nell’ottobre 2015. Con la votazione di oggi, il Consiglio riapprova integralmente il Rendiconto 2013, comprensivo del Conto del patrimonio e della Relazione di gestione, come predisposto a seguito della decisione sul Giudizio di parifica e approva la consistenza dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2013. Bocciata poi la mozione del Movimento 5 Stelle sulla Terra dei fuochi. Bonavitacola aveva chiesto di ritirarla in quanto la regione aveva già provveduto a porre in essere misure chieste nella mozione. “E’ più utile rinviare la discussione per vigilare dopo la pubblicazione dell’atto”, ha aggiunto Bonavitacola. Un ‘suggerimento’ che, però, Maria Muscarà del Movimento 5 Stelle, tra i firmatari della mozione insieme con Valeria Ciarambino, non ha raccolto. Messa ai voti, la proposta è stata bocciata. Nelle intenzioni dei grillini, la mozione aveva l’obiettivo di promuovere la costituzione di un sistema di interazione e coordinamento interforze, una “task force anti roghi” che coinvolga, attraverso appositi protocolli, tutte le Forze dell’ordine operanti sul territorio, i rappresentanti dei Comuni della Terra dei Fuochi e gli enti tecnici tra cui Arpac, Asl e Sma Campania, che utilizzi un sistema di comunicazione accessibile a tutti i soggetti coinvolti ed una banca dati unica per consentire lo scambio immediato di informazioni e accrescere l’efficacia dei controlli; elaborare una programmazione unitaria delle azioni di monitoraggio e sorveglianza delle aree interessate; strutturare protocolli e convenzioni con enti e Forze dell’ordine al fine di potenziare il controllo ambientale; anche attraverso l’acquisto di idonei strumenti e mezzi, quali, ad esempio, i droni; investire nelle attività di formazione dei soggetti coinvolti e del personale regionale; investire risorse aggiuntive nel controllo a monte sulla filiera di produzione dei rifiuti speciali; prevedere che, sui terreni inquinati o comunque interdetti alla coltivazione di prodotti, siano avviati immediati interventi di piantumazione di alberi ad alto fusto, come il pioppo; predisporre adeguate forme di controllo sulla gestione delle risorse affidate all’Arpac, evitando dispersioni o errate distribuzioni che compromettano le necessarie attività di controllo a danno dei cittadini.