La Pro Loco di Sant’Arpino ricorda il compianto professore Franco Elpidio Pezone scomparso nei giorni scorsi. “Con la sua morte– dichiara il Presidente Aldo Pezzella– il mondo culturale atellano perde uno dei suoi più qualificati riferimenti e crea un vuoto incolmabile tra quanti si prodigano instancabilmente da decenni per riscoprire e valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale dell’antica Atella. Franco è stato senza ombra di dubbio uno straordinario studioso, ricercatore, scrittore e storico che con enorme passione ha cercato di dare un contributo alla crescita della nostra terra. Nel corso della sua lunga esistenza, ha scritto decine di libri, tanti saggi e numerosissimi articoli con cui ha portata alla luce storie ignote ai più salvandole da oblio inesorabile e dannoso per tutti. Un patrimonio prezioso per quanti vogliono saperne di più sulle nostre tradizioni, sui nostri valori, sulla nostra cultura, in una parola sulla nostra grande identità atellana. E’ stato un uomo attento e sensibile, sempre schierato dalla parte dei più deboli, mai da quella del potere. E’ stato un carattere difficile, polemico, a tratti scontroso. Ma questo aspetto più che un limite, per lui ha rappresentato un vantaggio al punto da non renderlo mai conformista o, peggio ancora, ipocrita. Dalla sua penna acuta e pungente, uscivano spesso verità schiette e riflessioni dirette capaci di capovolgere versioni rivelate dalla storiografia ufficiale. Il suo impegno di intellettuale si è sviluppato sostanzialmente lungo due direttrici: la difesa dei diritti civili attraverso il recupero dai meandri più reconditi della Storia di fatti e figure che per un ideale non si sono piegati neanche di fronte alla prospettiva della morte; dal dimenticatoio salva molte storie di questi uomini che per una precisa scelta ideologica rifiutano ricchezza e potere. E’ questo particolare spaccato della storia e sono queste precise figure ad esercitare un fascino notevole su Franco che al pari dei protagonisti delle sue storie preferiva l’ostinazione all’accondiscendenza. L’altro versante che ha appassionato Franco è stato quello della storia locale. E qui veramente è complicato sintetizzare la sua vasta produzione. Mi limito a ricordare i suoi “NUOVI CONTRIBUTI ALLA CONOSCENZA DELLA CITTA’ E DELLE SUE «FABULAE», ATELLA”: un prezioso volume degli anni Settanta che risponde all’esigenza avvertita da tempo di una sistematica raccolta di dati per una storia di Atella e delle sue commedie. In esso vi è per la prima volta una elencazione della vasta e completa bibliografia atellana, una raccolta sistematica delle fonti classiche da Varrone a Livio fino agli autori della bassa latinità e del Medio Evo che si sono occupati direttamente o indirettamente delle cose di Atella. In questo straordinario testo Franco Elpidio Pezone riporta anche tutti i frammenti di commedie atellane rimastici, offrendo materiale diretto di riflessione e di studio sulle famose fabulae. Alla fine, un’iconografia inedita di alcune terrecotte rappresentanti Maschere e personaggi delle fabulae segna una svolta decisiva nella storia dell’antico teatro italico e completa la raccolta di questi preziosissimi dati. Il lavoro è frutto di una laboriosissima ricerca che ha impegnato, si può dire, da sempre, l’Autore del libro, che tanto amore ha riservato alla sua terra natale. È stato, anche, Direttore di “CIVILTA’ CAMPANA”, una Collana Di Studi Storici, Archeologici, Folclorici, Sociali edita dall’Istituto di Studi Atellani, nell’ambito della quale riporta a più riprese i suoi notevoli studi Mondo Popolare Subalterno Nella Zona Atellana. L’elenco delle opere di Franco potrebbe proseguire ancora per molto: una messe di dati dunque feconda che mette in condizioni lo studioso moderno di approfondire, attraverso la consultazione di questo pregevole materiale gli aspetti più vari della nostra storia, cultura e identità. Tanto basta a tributargli, in questo momento di doloroso addio, i nostri più profondi sentimenti di gratitudine e riconoscenza. Anni fa, Franco nel concludere una sua recensione ad un libro scrisse: “E mi perdoni il lettore se più del libro ho parlato del suo Autore. Ma io credo che ogni libro vale tanto per quanto vale l’uomo che l’ha scritto”. La grandezza del patrimonio di studi e di ricerche che Franco ci ha lasciato in eredità sta appunto nella grandezza dell’uomo che l’ha scritto. Buon viaggio Franco!”.
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