Il presidente siriano Bashar “Assad e i suoi compari stanno lavorando duramente per mettere i gruppi etnici e religiosi in Siria gli uni contro gli altri, rischiando la discesa in una guerra civile”. Lo ha detto il segretario di stato Usa Hillary Clinton durante la riunione di sulla Siria in corso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
E’ di almeno un centinaio di morti, di cui almeno 55 civili uccisi dalle forze di sicurezza, il bilancio delle violenze di lunedi’ in Siria, secondo quanto afferma oggi l’organizzazione d’opposizione Osservatorio siriano dei diritti umani. Secondo l’Osservatorio, dei 55 civili uccisi, 40 sono morti a Homs e dintorni, 9 a Deraa, cinque nei sobborghi di Damasco, dove ieri le forze di sicurezza di Bashar Al Assad hanno condotto una massiccia campagna per riprendere il controllo del territorio dai ribelli, e una a Idleb, nel nord-ovest. Fra le persone uccise, precisano gli attivisti, vi sono almeno 10 soldati disertori, sei membri delle forze di sicurezza e 25 soldati dell’esercito regolare siriano.
TESTIMONI, MASSICCIA OFFENSIVA REGIME A HOMS – La più massiccia offensiva militare del regime siriano è in corso da circa un’ora a Homs, nel centro della Siria e roccaforte della rivolta. Lo riferiscono testimoni oculari e attivisti dei Comitati di coordinamento locali interpellati dalla tv panaraba al Arabiya, che mostra da dieci minuti immagini in diretta provenienti da Homs. Parlando alla tv panaraba, Amer Sadeq, rappresentante da Homs dei Comitati di coordinamento locale degli attivisti, ha affermato che le truppe lealiste tentano di penetrare a Bab Amro, quartiere a sud-est della città dove da settimane si sono arroccati disertori dell’Esercito libero siriano (Esl) e civili armati. L’emittente mostra in diretta immagini da Homs nelle quali si vedono due colonne di fumo nero “provenienti – secondo la tv – da un oleodotto” danneggiato nel quartiere di Basatin.
BAN INVOCA ACCORDO A ONU, TROPPE PERSONE UCCISE – Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha definito oggi “di importanza cruciale” la riunione sulla Siria prevista tra poche ore al Consiglio di sicurezza, invitando gli Stati membri a raggiungere un consenso per metter fine alle violenze. “Non credo che si possa continuare così”, ha detto Ban, “troppe persone sono state uccise”. “Persino mentre erano presenti gli osservatori della Lega Araba sono state uccisi a centinaia”, ha aggiunto Ban, parlando a margine del suo incontro ad Amman col ministro degli Esteri giordano Nasser Jawde. “Ogni giorno decine di persone vengono uccise. Ciò deve essere fermato immediatamente, ed è quindi di importanza cruciale che il Consiglio di sicurezza intervenga a tal proposito”.
ONU: PERICOLOSA ESCALATION – La Siria appare in preda a una “pericolosa e allarmante escalation” e le Nazioni Unite non sono più in grado di aggiornare i dati sulle vittime delle violenze. Lo ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite sui diritti umani, Rupert Colville. Nelle ultime settimane “gli eventi sul posto sono diventati molti difficili da verificare e per questo abbiamo smesso di aggiornare il conto delle vittime. Non dubitiamo che ci siano altre vittime, ma non siamo più in misura di verificare le liste delle vittime fornite da quattro-cinque organizzazioni” diverse, ha detto Rupert Colville. L’ultimo dato fornito dalle Nazioni Unite nelle scorse settimane è stato di 5.400 persone morti dall’inizio della violenta repressione delle proteste antiregime in marzo. “Ma sappiamo che sono molti di più”, ha detto una portavoce. Nel Paese “sembra esserci una escalation molto pericolosa e allarmante, anche alla periferia di Damasco”, ha aggiunto il portavoce esortando “le autorità siriane a porre fine alle uccisioni e anche i combattenti dell’opposizione a prendere precauzioni per evitare uccisioni non necessarie”.
MOSCA,PRESSIONE SU RISOLUZIONE ONU PORTA GUERRA CIVILE – Il tentativo di far passare il progetto di risoluzione arabo-occidentale al Consiglio di sicurezza dell’Onu apre una strada verso una guerra civile: lo afferma nel suo Twitter il viceministro degli esteri russo Ghennadi Gatilov. Oggi a New York si terrà a Palazzo di Vetro una riunione ad alto livello sulla Siria, cui parteciperà anche il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton. “Il progetto occidentale di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla Siria non porterà alla ricerca di un compromesso”, scrive Gatilov nel suo microblog. “Le pressioni per farlo approvare sono una strada verso una guerra civile”, aggiunge. Mosca continua a frenare su qualsiasi risoluzione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, preferendo la soluzione diplomatica con il dialogo tra le parti.