“Sul piatto del voto di scambio tra Renzi e De Luca, in cambio di migliaia di voti clientelari per il Si al referendum c’è la sanità campana”. E’ l’accusa della consigliera regionale del M5S Valeria Ciarambino, provando a mettere insieme tutti i pezzi di una vicenda che va dall’incitazione alla clientela di De Luca ai 300 amministratori locali fino alla sua nomina a commissario alla sanità. “C’è un patto di potere che coinvolge oltre ad esponenti del governo, parlamentari verdiniani e le lobby della sanità privata e vede Da Luca come il catalizzatore pronto ad impegnare l’80% del bilancio regionale”. “Il senatore D’Anna, verdiniano e amico di Nicola Cosentino, nonché ras dei laboratori privati – continua Ciarambino – in un incontro ripreso e trasmesso dalla Rai con 2 lobbisti della sanità privata, fa sapere loro che Vincenzo De Luca sbloccherà dal bilancio regionale 30 milioni di euro alle strutture private accreditate. Lo ha saputo dal sottosegretario Lotti, lo stesso che ieri è venuto a Salerno a un evento col figlio di De Luca”. “Quando avviene l’incontro – avverte la consigliera regionale – non è ancora passato l’emendamento che consente a De Luca di togliere di mezzo i commissari di governo e diventare lui stesso commissario alla sanità campana. Ma evidentemente i giochi sono già fatti”. “Alla luce di tutto questo diventano davvero inquietanti le affermazioni di De Luca sulla sanità privata nell’incontro a porte chiuse coi 300 amministratori locali del Pd il 15 novembre scorso – sono le considerazioni dell’esponente del M5S che riporta le parole di De Luca – <>”. “Il 22 novembre scorso in commissione bilancio, di notte – continua, ricostruendo la vicenda – nonostante la strenua opposizione del M5S ed altri e nonostante il parere negativo del ministro della Salute, passa l’emendamento Pd che ha di fatto consegnato la sanità campana nelle mani dello sceriffo, togliendo di mezzo il commissario”. “Oggi nella legge di semplificazione – prosegue Ciarambino – dopo essersi approvato a maggio scorso una legge sulle nomine dei direttori generali in sanità, che va contro i criteri della legge nazionale Madia e mette tutte le nomine nelle mani del presidente senza trasparenza né merito, e senza nessuna valutazione di commissioni tecniche, De Luca prova a completare l’opera”. “In un articolo cambia le regole anche per le nomine dei direttori dei distretti sanitari – conclude – cancellando ogni selezione pubblica basata sul merito e mettendole nelle mani dei direttori generali, a loro volta nominati da De Luca. Il presidente e commissario avrà così il controllo totale di tutta la sanità campana.”