Cinque anni fa il pastore di Acerra, Mario Cannavacciuolo, lapidario descrisse l’impennata di morti per tumore nella cosiddetta Terra dei fuochi con un ‘accà se more comm’e mmosche’. Una realtà triste che nonostante le conferme degli studi condotti fino ad oggi continua ad essere sottovalutata. E dopo le strampalate dichiarazioni sugli stili di vita da parte di autorevoli ministri della Repubblica, oggi è il turno dell’Istituto superiore di sanità che gioca al rimpallo delle responsabilità”. Lo dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione commentando le dichiarazioni di Walter Ricciardi, presidente dell’Iss che di fronte alla denuncia del Comitato ‘Vittime della Terra dei fuochi’ invita la Regione Campania ad attivarsi e recuperare il tempo perso. “Siamo al grottesco, ancora si rimanda la vicenda al bisogno di studi – attacca Viglione – laddove un territorio martoriato della Campania ha bisogno di impegno serio e responsabilità”. “Cominci il Governo a dar conto dell’esito degli screening che si dovevano effettuare – ricorda il consigliere regionale – disposte da norme come quelle contenute nel cosiddetto decreto Terra dei fuochi, e dei relativi fondi impiegati”. “Non si capisce la reale efficacia delle misure predisposte fino ad oggi – sottolinea – nell’ambito del serrato contrasto al fenomeno dei roghi tossici”. “Allora se proprio si vogliono dare risposte si cominci con una massiccia campagna di sensibilizzazione e di prevenzione in ambito sanitario – suggerisce Viglione – affiancando le iniziative promosse dalle associazioni e dai comitati che somigliano ad oasi nel deserto”. “La Regione impegni i propri fondi invogliando i campani a sottoporsi ad esami preventivi – aggiunge – e si tratti la Terra dei fuochi come un’emergenza nazionale perché di questo si tratta”. “Registriamo troppi tentennamenti e improvvisazione – conclude Viglione – non c’è più tempo in Campania si continua a morire di tumore come dimostra il tragico caso di 8 bambini negli ultimi 20 giorni”.

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