In una discarica a Roma sono stati trovati alcuni “pizzini” in cui l’imprenditore Alfredo Romeo avrebbe indicato l’importo e la “causale” di tangenti. E’ quanto emerge dal decreto di perquisizione eseguita oggi dai carabinieri del Noe e del Comando provinciale e dalla Guardia di Finanza su disposizione dei pm di Napoli Henry John Woodcock e Celeste Carrano che conducono l’inchiesta su presunte tangenti versate da società del gruppo che fa capo all’imprenditore napoletano. I foglietti sono stati recuperati in una discarica comunale a Roma. Proverrebbero dai rifiuti smaltiti dall’ufficio romano di Romeo in via Pallacorda. Secondo gli inquirenti Romeo nel corso dei colloqui nel suo ufficio ”ha l’abitudine di abbassare il tono della voce e di scrivere di suo pugno su pezzetti di carta i nomi (iniziali) delle persone e dei destinatari delle tangenti, nonché l’importo e la causale” passando poi il pezzetto di carta al suo interlocutore ”conferendo dunque anche ‘forma scritta’ alle transazioni illecite”. Questi pizzini ”sono stati tutti recuperati dalla polizia giudiziaria. Il contenuto dei foglietti è stato confrontato con quanto emerso dalle intercettazioni ambientali. Il risultato investigativo raggiunto è stato definito dai magistrati ‘davvero unico”. Le perquisizioni sono state eseguite oggi dai carabinieri del Noe, del Comando provinciale e della Guardia di Finanza presso gli uffici della Romeo Gestioni al Centro Direzionale e l’Albergo Romeo in via Cristoforo Colombo a Napoli.

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