E’ stato rinviato al prossimo 30 giugno il processo a carico del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e di altri 25 imputati, nell’inchiesta condotta dalla procura della repubblica di Salerno per una variante da 8 milioni di euro per la realizzazione di Piazza della Libertà, la piazza sul mare dinanzi al Crescent. I fatti risalgono al 2010 quando De Luca era sindaco del capoluogo. L’attuale governatore della Campania risponde, assieme alla giunta dell’epoca, del reato di falso in atto pubblico, mentre alcuni dirigenti comunali ed imprenditori devono rispondere a vario titolo dei reati di turbativa d’asta e peculato. L’inchiesta della procura salernitana prende il via da quella variante da più di otto milioni di euro, a favore della Esa costruzioni, per la realizzazione di Piazza della Libertà a Salerno. Una variante resasi necessaria a causa di un imprevisto geologico. Una “sorpresa” nella falda acquifera, risultata più alta del previsto. Secondo i magistrati della Procura di Salerno, Guglielmo Valenti e Antonio Cantarella, gli stati di avanzamento e la variante si sarebbero resi necessari per mettere riparo ad un errore effettuato in fase di progettazione. Secondo l’accusa per quell’imprevisto geologico avrebbero pagato i contribuenti e non i veri responsabili. Stamani si sarebbe dovuta tenere la prima udienza dinanzi al tribunale di Salerno, ma per un difetto di notifica ad alcuni imputati, tra cui lo stesso De Luca, si è provveduto al rinvio. Intanto, alcuni aderenti al Movimento 5 stelle hanno annunciato che si costituiranno parte civile, dopo che l’amministrazione comunale di Salerno ha rinunciato ad entrare in giudizio.