Alife-I segnali di dissenso e di contrasto tra il consigliere Angelo Giammatteo a cui sono state tolte le deleghe ed il resto della maggioranza di “Uniti per Alife” già erano emersi lo scorso 17 marzo allorquando fu approvata la delibera di approvazione dell’esternalizzazione del servizio di riscossione dei tributi, uno degli aspetti- chiave che ha portato allo sbocco del dissesto deciso domenica scorsa – in seconda convocazione- da cinque consiglieri della maggioranza( a proposito quale fisionomia e quali numeri avrà da oggi in poi?). Allora Giammatteo votò contro la proposta della sua( ormai ex maggioranza) a fronte anche dell’astensione del gruppo di minoranza del “Toro”. Una misura quella di esternalizzare il servizio di gestione delle entrate comunali per rendere più efficaci gli introiti, “buco nero” all’interno del comune . La questione è stata ripresa anche nella prima seduta del consiglio comunale , quella poi sospesa in maniera irrituale e su cui si è appuntata l’attenzione della minoranza con una nota di diffida(l’opposizione non ha partecipato alla riunione di domenica per non “convalidare” e sanare la seduta) : “le risorse interne non sono sufficienti, non ci sono gli strumenti per una reale lotta all’evasione ed al recupero delle entrate” hanno detto il sindaco Cirioli e l’assessore Di Caprio durante il furibondo botta e risposta con Giammatteo il quale ha parlato di stato di sofferenza delle casse comunali ma a suo parere il dissesto è una “fuga in avanti”, criticando “i tempi troppo rapidi che hanno evitato un approfondimento della problematica”, una soluzione che “sfascia la vittoria elettorale alla quale io ho contribuito” ha arringato in aula. Giammatteo ha criticato fortemente il contenuto della relazione del funzionario dell’area finanziaria, perno del dissesto, ed una frase del documento(” paese di mille anime….”) ritenendola offensiva e mostrandola al pubblico : “ l’offesa è di chi ha ridotto il paese così” gli ha replicato il sindaco Cirioli.
Michele Martuscelli