“Crediamo sia grave che si utilizzi un tema significativo e importante come il rilancio dei beni culturali nel Mezzogiorno per un’iniziativa esclusivamente elettorale invitando non solo Dario Franceschini, cosa che sarebbe anche legittima visto che il Ministro sostiene convintamente la mozione Renzi, ma anche il direttore della Reggia che è, invece, un funzionario pubblico che dovrebbe essere al di fuori dell’agone politico e che, soprattutto, non dovrebbe prestarsi a nessuna iniziativa a sostegno di un candidato piuttosto che di un altro. È sconcertante, in questo senso, che – pur non essendo il Belvedere un bene proprietà dello Stato, ma del Comune – si realizzi un’iniziativa politica con dipendenti pubblici che dovrebbero essere un punto di riferimento per tutti i cittadini. Il Belvedere di San Leucio, come la Reggia, diretta con grande capacità e visione da Mauro Felicori, sono un bene comune della Provincia di Caserta e non possono essere prestati a nessuna strumentalizzazione politica. L’iniziativa è stata organizzata dal commissario provinciale del Partito Franco Mirabelli che, in questi mesi, non ha fatto mancare il suo sostegno alla mozione di Matteo Renzi. Tuttavia, da una figura di garanzia ci saremmo aspettati maggiore sobrietà ed equidistanza. Il commissario ha il compito di tenere unito il partito e non quello di sostenere operazioni di sapore divisivo. Ci auguriamo che il tempo speso dal senatore Mirabelli su un territorio difficile come quello di Caserta abbia come naturale conseguenza una sua candidatura proprio in quel territorio. Altrimenti, sarebbe molto curioso spiegare come mai il commissario provinciale abbia partecipato a iniziative pubbliche organizzate da una parte del Partito escludendo tutte le altre e, soprattutto, perché dopo tanto da farsi, sia scomparso dal territorio. Quello che proprio è mancato è il buon gusto e il senso dell’opportunità”. Lo scrivono in una nota congiunta i parlamentari ed i rappresentanti dell’area Orlando Sgambato, Rossi Doria, Capacchione, Carocci, Rocchi, D’Ottavio, Di Lello, Lacquaniti e Malisani.

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