«Vinceremo al primo turno, quello scarto di voti che ci manca per la vittoria lo recuperiamo in quattro giorni con la distribuzione dei facsimile». Carica il suo pubblico il candidato sindaco del centrosinistra dal palco della villa comunale in piazza don Salvatore D’Angelo nel corso del comizio che ha tenuto questa mattina. «In pochi giorni supereremo la soglia del 50% in modo che già dal 12 giugno ci potremmo mettere a lavorare per costruire una nuova Maddaloni – ha aggiunto – forti dell’entusiasmo, della voglia di fare e delle capacità che la nostra squadra ha». Razzano si è poi rivolto ad Andrea De Filippo. «Sino a questo momento ho tenuto un profilo basso rispetto agli avversari, perché ritengo che l’offesa e la menzogna non debbano entrare a far parte della dialettica politica – ha sottolineato – purtroppo, però, il mio avversario ha fatto di offese e menzogne lo strumento di discussione e, quindi, mi vedo costretto ad intervenire per fare chiarezza sul fango gratuito che mi è stato gettato addosso. Sono una persona libera, che non ha stretto accordi con nessuno, se non con i maddalonesi. La mia libertà viene dimostrata dall’enorme fiducia che è stata riposta nella mia persona dai candidati di ben dieci liste. Per quello che riguarda la giunta, poi, non è stato promesso nulla a nessuno. Lavorerà con me in giunta chi ha capacità e, soprattutto, tanta voglia di fare, perché di cose da fare ce ne sono davvero tante vista la situazione in cui si trova oggi Maddaloni. Basta con gli attacchi ai miei alleati. Nessuno di noi ha interessi sulla città se non quelli di far in modo che la nostra Maddaloni sia finalmente protagonista. No so se la stessa cosa la possa dire il mio avversario… ». Razzano rincara la dose e si sposta sul terreno delle competenze. «Io non ho mai amministrato la città, quindi a me non si possono addebitare colpe ed errori – ha spiegato – lo stesso non si può dire del mio avversario e dei suoi fedelissimi come dimostra la condanna della Corte dei conti numero 756 del 23 dicembre 2014. La città conosce queste persone e le ha già bocciate in passato». Razzano sposta la discussione sul piano dei programmi. «Realizzeremo un Puc a zero case – ha spiegato – nello strumento urbanistico ci sarà posto solo per infrastrutture e servizi. Perché questo il mio avversario non lo dice? Perché forse deve tutelare qualcuno interessato da sempre a cementificare la città».
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