Un censimento degli oltre 10mila immigrati irregolari che vivono a Castel Volturno, nel Casertano, con l’obiettivo di arrivare ad una graduale emersione. Al momento è solo una proposta, ma potrebbe presto diventare una previsione di legge: la Camera ha infatti dato via libera all’ordine del giorno presentato dalle deputate del Pd Camilla Sgambato e Annamaria Carloni che impegna il Governo a valutare la possibilità di prevedere per Castel Volturno, “nel rispetto delle compatibilità della finanza pubblica, anche attraverso risorse del Programma Operativo Nazionale, un censimento degli stranieri non regolari e successivi interventi di graduale emersione ed inserimenti in altre realtà locali nei limiti stabiliti dalle attuali norme in vigore”. Il semaforo verde alla proposta è arrivato in sede di conversione del decreto legge del 20 giugno 2017 (numero 91), che reca disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno, e prevede in particolare misure straordinarie per Castel Volturno, tra cui la nomina di un commissario straordinario di Governo che, “attraverso un piano di interventi risanatori, possa far superare la situazione di particolare degrado”. Nel comune del litorale casertano, su un totale di oltre 40mila abitanti, più di 15mila sono stranieri; di questi, si calcola, i regolari sono meno del 30%, poco più di 4000 (4.035). Tra gli irregolari la maggior parte lavora in nero, nei campi agricoli o nei cantieri edili; è forte la presenza anche della criminalità organizzata straniera, soprattutto nigeriana, che controlla i business della prostituzione e della vendita di droga. “Abbiamo impegnato il Governo a destinare risorse specifiche al comune di Castel Volturno secondo parametri demografici e territoriali – spiega la deputata casertana Sgambato – in quanto un’equa distribuzione sarebbe discriminante per i territori più complessi, come appunto la città litoranea, ed anche di assegnare al Commissario Straordinario fondi specifici, a valere anche sul Programma Operativo Nazionale, così da prendere anche il censimento degli immigrati irregolari per farne emergere il numero complessivo ed inserire i medesimi in altre realtà locali”.