Prende sempre più forma il roster versione 2017/18 della Pallacanestro San Michele Maddaloni, che ha ufficialmente ingaggiato l’italo-argentino Federico Nicolas Requena. Ala-pivot, 204 cm, classe ’86, rappresenta un autentico colpo di mercato per la Serie C Silver visti i suoi lunghi trascorsi nel campionato di Serie B con compagini che hanno sempre puntato alla promozione. Il pubblico del Pala Angioni-Caliendo se lo ricorderà per le diverse volte in cui è stato avversario. Arrivato giovanissimo in Italia per giocare con Novara nell’allora Lega Due, nel 2006 si trasferisce a Catanzaro iniziando a costruirsi una vincente carriera in Serie B. Tra l’altro, con la compagine calabrese affronta per la prima volta l’Artus Maddaloni. Nei tre anni successivi milita rispettivamente ad Empoli, a Castrocaro e ad Iseo. Nell’estate del 2010 viene ingaggiato dallo Scauri, dove vi rimane due stagioni prima di trasferirsi al Monticelli Pavese con cui vince il campionato di Serie B 2012/13. L’anno seguente, dopo aver girato l’Italia da cima a fondo, fa la sua prima esperienza campana con Scafati mettendo in bacheca il secondo torneo cadetto. Nel 2014 è il gran colpo di mercato dell’ambizioso club bresciano dell’Orzinuovi, con il quale arriva ad un passo dalla terza promozione consecutiva, traguardo che sfiora anche nella stagione successiva ma questa volta con Palermo che in campionato cade proprio a Maddaloni. Queste le prime dichiarazioni da neo biancazzurro di Federico Nicolas Requena: «Sono contento di indossare la maglia della Pall. San Michele. Avendoci giocato contro, posso dire che il pubblico diverse volte si è rivelato il sesto uomo, riuscendo a tenere alto il livello di intensità e concentrazione dei suoi giocatori nei momenti importanti. Ovviamente poi le partite bisogna vincerle sul campo, ma avere intorno alla squadra un pubblico che ti sta vicino e ti motiva a dare qualcosa in più può essere decisivo. Non so cosa aspettarmi da questo campionato, e penso che sia ancora presto per farmi una idea. Sicuramente spero di potermi divertire insieme ai nuovi compagni. Se non c’è l’entusiasmo è inutile fare programmi. Riguardo al mio apporto personale, nello specifico devo ancora conoscere la squadra per capire quale può essere il mio ruolo e come poter contribuire, ma, al di là di questo, mi impegnerò per rendermi utile al coach e ai miei compagni in ogni situazione».
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