Dopo le indagini scattate nella notte tra sabato e domenica, oggi per tutta la giornata si sono attesi i primi provvedimenti nei confronti del presunto responsabile dello stupro della 20enne originaria di Tivoli, studentessa all’Aquila, trovata svenuta, seminuda in mezzo alla neve e insanguinata per le gravi e profonde ferite soprattutto nella zona genitale fuori alla discoteca Guernica nel comune aquilano di Pizzoli. Invece, e’ contro ignoti l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica dell’Aquila su una violenza che i carabinieri hanno definito selvaggia.
Il che significa che non c’e’ ancora alcun indagato e che investigatori ed inquirenti vanno avanti con cautela, anche se le indagini continuano a ritmo serrato e con il massimo riserbo. Un concetto ribadito anche dal comandando provinciale dell’Aquila dei carabinieri, col. Savino Guarino. Anche oggi sono state sentite altre persone. Il grave fatto che vede la studentessa ancora in stato di choc in un reparto di ginecologia dell’ospedale dell’Aquila blindato, dove a un primo contatto con gli psicologi ha detto di non ricordare praticamente, e’ caratterizzato da punti oscuri. L’accusa punta sulla testimonianza della giovane, potrebbe essere ascoltata domani, sulla querela contro l’aggressore e sui risultati degli esami tecnico scientifici dei Ris, lasciando aperta ogni ipotesi, comprese quelle di uno stupro di gruppo ma anche di un rapporto consenziente. Il maggior sospettato – un giovane militare del 33/mo reggimento artiglieria Acqui, originario della provincia di Avellino – e’ libero. Prima ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda, poi ha ammesso il rapporto sessuale dicendo pero’ che era stato consenziente. L’uomo era stato fermato con gli abiti sporchi di sangue dal gestore del locale e dai buttafuori nelle vicinanze del posto dove era stata trovata la giovane studentessa, mentre stava lasciando la discoteca in macchina con due suoi commilitoni e un’amica. Sono liberi – e finora risultati estranei al presunto stupro – anche i suoi due commilitoni, un campano e un aquilano, anche loro interrogati ieri, e anche loro regolarmente in caserma. Fonti dell’esercito sottolineano che i tre ragazzi sono apparentemente tranquilli. Uno dei buttafuori della discoteca che, insieme al gestore, ha soccorso la giovane, ha spiegato che la 20enne sarebbe probabilmente morta se fosse rimasta altri cinque minuti al freddo. E nonostante gestori e vigilanza abbiano sottolineato di aver fatto tutto il possibile, il primo provvedimento potrebbe essere quello della chiusura del locale: i carabinieri proporranno domani al questore dell’Aquila, competente in questa materia, un provvedimento per la temporanea sospensione della licenza che si adotta, fra l’altro, in caso di pericoli per la moralita’ pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Il questore decidera’ quanto prima.