Ancora nessuna risposta dalla Regione ai reiterati appelli lanciati dal Commissario e dai dipendenti della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, storica istituzione di Maddaloni (Caserta) da decenni simbolo di legalità e di lotta alla devianza minorile con i suoi istituti e il suo Convitto, dal 2014 in profonda crisi finanziaria e pericolosamente vicina alla fallimento. Più volte, l’ultima il 30 agosto scorso, Giuseppe Alineri, generale della Guardia di Finanza nonché attuale commissario della Fondazione nominato due anni dal Governatore De Luca, ha chiesto alla Regione l’adozione immediata di una serie di provvedimenti e di interventi che possano garantire la sopravvivenza della Fondazione e una seria programmazione, in poche parole “un impegno chiaro per scongiurare il fallimento”. Oggi Alineri parla di “silenzio assordante dalla Regione”. Il 3 agosto scorso la Fondazione ha depositato, presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, domanda di concordato preventivo con riserva, allo scopo di tentare di evitare la immediata dichiarazione di fallimento; entro 60 giorni, prorogabili di altri 60, dovrà poi essere presentata domanda definitiva di concordato, che si dovrà basare su un “piano di rientro” dall’imponente debito, piano del quale un professionista in possesso dei requisiti di legge dovrà attestare la fattibilità. “Prendo atto con estremo rammarico – afferma Alineri – che il governo regionale sia rimasto, almeno fino ad ora, del tutto sordo ai miei appelli e alle sollecitazioni dei 170 lavoratori che svolgono con coscienza il proprio lavoro presso il Villaggio. Insieme chiedevamo e continuiamo a chiedere l’adozione delle iniziative e dei provvedimenti necessari a rendere possibile la presentazione della domanda definitiva di concordato e scongiurare definitivamente il fallimento di questa gloriosa Opera, che tanto bene ha fatto alla gente. Da oltre due mesi mi sono dimesso proprio per la mancanza di garanzie ma anche a tal proposito nessun segnale è pervenuto. Spero che al posto mio venga nominato un idoneo personaggio, magari appartenente alla politica, che alle mie stesse condizioni porti avanti il progetto avviato o eventualmente un altro progetto ritenuto migliore, senza creare problemi alla Regione, come finora ho fatto io”, conclude Alineri.

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