I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli sono da questa mattina nelle cosiddette “zone rosse” di Casamicciola e Lacco Ameno (Ischia) per sequestrare immobili abusivamente realizzati, molti dei quali utilizzati come uffici pubblici. Numerosi i controlli in atto per la verifica della legittimità di altri immobili edificati senza “permesso a costruire” in zona soggetta a vincolo paesistico-ambientale. ‘Disastro colposo in relazione al crollo di costruzioni’ è questa l’ipotesi alla base di un decreto di sequestro sottoscritto dai pubblici ministeri Michele Caroppoli e Maria Teresa Orlando, della Procura della Repubblica di Napoli, eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli e quelli della Compagnia di Ischia. I militari hanno proceduto, stamattina, al sequestro di 5 corpi di fabbrica – che hanno subito un cedimento totale o interessati da cedimento di significative parti strutturali a seguito dell’evento sismico del 21 agosto scorso – in via Montecito, via Speziera e via Ottringolo a confine con Piazza Maio, nella “zona rossa” di Casamicciola (Ischia). Per quanto concerne l’ipotesi investigativa “i concreti elementi indizianti – scrivono i pubblici ministeri – in ordine alla sussistenza del reato di “disastro colposo” sussistono dalla circostanza che il crollo degli edifici (sottoposti oggi a sequestro, ndr) si è verificato a seguito di scossa tellurica di non rilevante intensità, laddove la gran parte degli edifici ubicati nel medesimo contesto geografico ha resistito alla sollecitazione sismica, di tal che può ipotizzarsi che il cedimento degli immobili segnalati possa essere scaturito, alternativamente, da difetti di costruzione degli stessi, dalla esecuzione di interventi non autorizzati volti ad alterare l’originario corpo di fabbrica e/o dalla esecuzione, anche in zone limitrofe, di opere in grado di minare la stabilità degli edifici stessi”. I pm hanno quindi proceduto ad ordinare il sequestro dei 5 immobili “interessati dai crolli e relativi detriti e macerie, al fine di verificare possibili profili di responsabilità, in capo a terzi, al momento non identificati, connessi alla costruzione degli edifici e/o alla realizzazione di interventi edilizi volti alla modifica del corpo originario in violazione della normativa di settore e della normativa antisismica”. Il blitz di stamattina è stato preceduto da altre operazioni dei militari che hanno complessivamente sottoposto a sequestro 17 immobili, tutti all’interno delle zone rosse di Casamicciola e Lacco Ameno. I sequestri hanno riguardato ad oggi solo immobili privati, mentre quelli pubblici (a differenza di quanto si era appreso in un primo momento) sono gravati da accertamenti dei carabinieri, delegati dall’autorità giudiziaria che – dopo il terremoto del 21 agosto – ha aperto un fascicolo di inchiesta con l’ipotesi di “disastro colposo in relazione al crollo di costruzioni”.