Noto con grande piacere e soddisfazione, perché vuol dire che è un affezionato lettore di Campania Notizie, che ultimamente lo sport preferito del signor Francesco Gianfranco Piccirillo, di professione autista dell’eurodeputato Pd Nicola Caputo (con tutto il rispetto per gli autisti, mestiere nobilissimo), è scrivere post su Facebook che mi chiamano in causa dopo la pubblicazione di articoli a mia firma. Non avrei mai immaginato che in piena campagna elettorale un dirigente di partito avesse il tempo di dedicarmi così tanta attenzione. Me ne compiaccio. Significa che i miei pezzi non lasciano indifferenti e suscitano interesse, quanto meno in Piccirillo. Questa volta l’attendente di Caputo ha postato su Fb un commento intitolato “Non ne vale la pena, però…”. A parte il fatto che, credo chiunque, non scriverebbe nemmeno una parola su un argomento di cui “non ne vale la pena”, ritengo doveroso, perché secondo me ne vale la pena perciò ne parlo, approfondire alcune questioni (seguiranno altri articoli) trattate dall’accompagnatore dell’europarlamentare dem. Piccirillo mi ricorda che nel 2010 è stato il candidato più votato in assoluto (con preferenza unica) nella lista con “Brancaccio sindaco”. Sono parole sue: “Il candidato più votato in assoluto (con preferenza unica)”. Non voglio esprimere giudizi, anche se ne avrei di cose da dire, mi rimetto all’opinione degli ortesi. E chiedo ai cittadini: secondo voi Piccirillo grazie a chi ha incassato così tanti voti? Alzi la mano chi pensa che glieli abbia procurati in gran parte Angelo Brancaccio, il più pericoloso criminale del mondo. Se non è così vorrà dire che sua cognata Annalisa Cinquegrana, che Piccirillo ha candidato alle comunali nel segno della discontinuità (Sic!), otterrà sicuramente uno straordinario successo elettorale e raccoglierà una marea di voti. Andiamo avanti. Il puntuale autista di Caputo scrive, riporto testualmente: “…è storia, però, anche il manifesto “Il Re è nudo” (luglio 2011, cioè, appena un anno dopo, la sua elezione, ndr) con cui si è dato inizio ad una delle più imponenti ed efficaci opposizioni ad un sistema ormai degenerato sotto tutti i punti di vista. Dovresti sapere (si rivolge a me, ndr) che le nostre denunce hanno anche contribuito alle indagini ed alla condanne, di cui non scrivi”.

Ci resto davvero male nel notare come a un attento lettore come lei di Campania Notizie sia sfuggito il mio nostro articolo proprio sul manifesto “Il Re è nudo”, pubblicato integralmente e inviatoci con tanto di preavviso telefonico al sottoscritto dallo stesso Piccirillo. Ma dopo aver letto il post dell’autista di Caputo mi è sorto il dubbio che in quel luglio del 2011 avrò parlato col migliore imitatore del pianeta che al momento della telefonata avrà rubato lo smartphone di Piccirillo per chiamarmi e farmi uno scherzo telefonico. Si è insinuato in me un altro dubbio: se uno onesto, il più onesto di Orta di Atella, come Piccirillo è stato il più votato alle elezioni del 2010 nella lista “Brancaccio sindaco” vuol dire che quel “bandito” di Brancaccio è stato un politico e amministratore onesto almeno fino al 2010, o no? Quindi Piccirillo ignorava che nel 2006 l’amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Del Prete “Monsignore” fosse stata sciolta per camorra appena due anni dopo, nel 2008. E non era neanche a conoscenza del fatto che quell’amministrazione e quel sindaco fossero stati appoggiati e sostenuti dal Demonio Brancaccio. Eppure tutto l’universo mondo sapeva che sia l’allora primo cittadino Del Prete, sia i membri della giunta, che tutti gli altri componenti della maggioranza fossero diretta emanazione del “delinquente” Brancaccio. Viene da pensare che fino al 2011 Piccirillo vivesse sulla luna. Oppure che fino a quando frequentava lui Brancaccio fosse un politico e amministratore perbene, non appena ne ha preso le distanze si è trasformato in Jack lo squartatore.

E ancora. Il fido uomo di Caputo mi lancia un appello categorico e scrive: “Fa le tue inchieste con indipendenza, perché quello che sta accadendo oggi, con il tempo, lo leggerai sui giornali”. Innanzitutto in questo caso “fa” si scrive con l’apostrofo, essendo il troncamento (apocope) del verbo fare. Ma mi rammarica il fatto che Piccirillo mi consideri talmente poco intelligente da non pensare che il sottoscritto è più convinto di lui che per “quello che sta accadendo oggi, con il tempo, lo leggerò (e mi consentirà, lo scriverò io stesso) sui giornali”. E viene spontaneo pensarlo. Basta conoscere la storia di alcuni attuali candidati del Pd e di quelli delle altre liste, di cui a breve scriverò, eccome. Di tutte le liste, stia tranquillo. Anzi, come ama dire il suo datore di lavoro, l’onorevole Caputo: “Keep calm”. Ora mi permetto io di farle un appello. Egregio signor Piccirillo, scriva su Fb anche quello che sbandiera in piazza un giorno sì e l’altro pure, svestendo i comodi panni dell’autista dell’eurodeputato Pd e indossando quelli del politico di “alto profilo”, cioè che “Mario De Michele sta tirando la volata ad Andrea Villano”. Suvvia, lo scriva. “Tiro la volata” perché sono amico di Marcello De Rosa, sindaco Pd di Casapesenna, dove Villano è responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Beh, lei che si vanta di essere anche un bravo comunicatore, dovrebbe sapere che sta diffondendo una notizia “bruciata”. Da anni ormai sono il primo a non perdere l’occasione di manifestare pubblicamente e privatamente la mia amicizia con De Rosa. È un uomo perbene e un politico e amministratore onesto. Colgo l’occasione, inappuntabile signor Piccirllo, per rammentarle che De Rosa, assieme alla sua famiglia (moglie e due figlie piccole), è sotto scorta per aver denunciato e fatto arrestare 7 estorsori del clan dei Casalesi. Vuole che ribadisca la mia amicizia con col sindaco di Casapesenna? Molto volentieri: affermo solennemente che Marcello De Rosa è mio amico e ne vado fiero.

Nel post (su cui, ripeto, tornerò nei prossimi articoli) Piccirillo parla inoltre di “pensiero unico” e di cose di cui non tratterei perché non potrei farlo. Allo stesso tempo mi vengono rivolti encomi e lodi. Ma si può sapere? Prima combattevo il pensiero unico poi no. In alcune occasioni sono un giornalista indipendente, in altre “tiro la volata a Villano” o “esalto” Brancaccio. In alcuni casi sono un “giornalista d’inchiesta”, in altri ci sono argomenti di cui non parlo. Esimio autista dell’onorevole Caputo, decida lei cosa farne di me. Ma in modo chiaro. Non ondivago e incoerente. Di questo passo mi fa correre il rischio di ammalarmi del grave disturbo psichiatrico di dissociazione della personalità. Quello di cui soffrono alcuni politici ed ex amministratori di Orta di Atella, oggi dirigenti del Pd, che hanno trafficato e mangiato assieme a Brancaccio, arricchendosi, sperperando soldi e ora alla fame, ma che (stra)parlano di discontinuità, onestà e legalità. Egregio signor Piccirillo, la prego col cuore in mano: non mi costringa ad andare in terapia da uno psichiatra bravo.

La ringrazio anticipatamente. #PiccirilloRestituisciAiCittadiniISoldiPubbliciENonPercepitiTramiteBrancaccio.

Mario De Michele

P.S. Visto che il signor Piccirillo usa frequentemente Fb, mi permetto di suggerirgli, non me ne vorrà, di aggiornare il suo profilo. Da un bel po’ non è più il datore di lavoro di se stesso. Il suo attuale datore di lavoro è l’eurodeputato Caputo.

 

 

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