In seguito ad alcune rapine perpetrate nella zona di Piazza Garibaldi, anche nelle immediate vicinanze del perimetro esterno della stazione ferroviaria di Napoli Centrale, gli uomini del Compartimento di Polizia Ferroviaria per la Campania si sono dati da fare. Analizzando i racconti forniti dalle vittime, tutte straniere extracomunitarie, è stato possibile tracciare un profilo dei rapinatori delineandone altresì il modus operandi. La banda agiva in orario notturno, avvicinando le vittime con atteggiamento amichevole. I delinquenti fingendo di volersi intrattenere per fare quattro chiacchiere, offrivano ai malcapitati bevande contenenti sostanze soporifere come le benzodiazepine, pericolosi ipnotici che possono causare gravi danni alla salute e, se abbinati ad alcool o a sostanze stupefacenti, provocare addirittura il coma. Quando le vittime accusavano i primi malori, faticando a restare in equilibrio e perdendo lucidità, approfittando della ridotta capacità di autodeterminazione, venivano condotte in luoghi isolati e derubate, per poi essere abbandonate in deliquio sul posto. Per fermare la banda sono stati realizzati servizi di appostamento con personale in borghese, circondando il perimetro della “zona di caccia” dei rapinatori con pattuglie in uniforme pronte ad intervenire. E’ stata allertata la Sala Operativa del Compartimento Polfer in piena sinergia con la Control Room di Protezione Aziendale di FSI che attraverso i sistemi di videosorveglianza hanno monitorato con costanza ed attenzione le aree interessate. Mediante le immagini visionate in tempo reale, intorno alle ore 2.50 di notte, il personale Polfer è stato allertato dalla Sala Operativa Compartimentale per la segnalazione di persone in atteggiamento sospetto all’esterno dello scalo FS di Napoli Centrale. Giunti sul posto gli operatori hanno individuato tre cittadini extracomunitari ed a breve distanza da loro un altro extracomunitario che, con andatura barcollante, in evidente stato confusionale, riferiva di essersi sentito male dopo aver ingerito una bevanda offertagli dai tre uomini presenti.
La vittima aggiungeva che dopo i primi sintomi di malessere il gruppo lo aveva condotto in un luogo isolato nelle vicinanze della stazione dove gli aveva sottratto 4 confezioni di tabacco sfuso ed una banconota da 50 euro. I quattro venivano quindi condotti in questi Uffici dove, a seguito di perquisizione personale, su uno dei rapinatori venivano ritrovate le quattro confezioni di tabacco e indosso ad un altro rapinatore veniva rinvenuta la somma indicata, nei tagli specificati dalla vittima. La visione delle immagini registrate dell’impianto di videosorveglianza consentiva di ricostruire con precisione gli eventi ed evidenziava in modo inequivocabile il ruolo dei tre aggressori nel compimento del reato. La vittima della rapina, dopo essere stato visitato presso il nosocomio “Loreto Mare” di Napoli, essendo anch’egli privo di documenti di identificazione veniva sottoposto a rilievi fotosegnaletici dai quali emergevano a suo carico diversi alias e numerosi precedenti di polizia; in particolare risultava una nota di Rintraccio per la sottoposizione a misura restrittiva con accompagnamento presso il più vicino istituto di pena. L’uomo infatti risultava sottoposto alla misura di sicurezza della Casa di Lavoro per anni due ed assegnato presso la Casa di Lavoro di Vasto dalla quale era evaso. Pertanto gli veniva notificato e veniva data esecuzione al Decreto di irreperibilità emesso in merito, il 20.11.2018, dall’Ufficio di Sorveglianza di Pescara. I tre rapinatori seriali, B.R. algerino classe 1978, B.B.M. camerunense classe 1986 e A.S. tunisino classe 1978, tutti pluripregiudicati venivano sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria ed associati presso la Casa Circondariale di Poggioreale.