Questa mattina, all’esito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Nola per la somma complessiva di 4.807.042 euro quale profitto illecito di una maxi evasione fiscale della società Partenope Srl, azienda leader nel settore del commercio all’ingrosso di articoli natalizi e arredo giardini. Le indagini sono state avviate a seguito di una verifica fiscale da parte del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli che ha consentito di constatare, per le annualità 2013, 2014 e 2015, l’utilizzo da parte della Pertenope Srl di 1.000 fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, ammontanti ad oltre 13milioni di euro emesse dalla AG Distribuzioni Srl. Dagli approfonditi accertamenti, coordinati dalla Procura, è emerso che AG Distribuzioni è stata creata al solo scopo di consentire alla Partenope di porre in essere, nel corso del triennio in contestazione, una colossale operazione di evasione fiscale, risultando avere stesso luogo di esercizio in Nola, stesso personale, nonché stessi clienti della Partenope pur essendo amministrata ed intestata formalmente a prestanomi, soggetti nullatenenti privi di qualsivoglia capacità imprenditoriale.
I vari prestanome che nel corso del tempo sono stati collocati al vertice della società AG Distribuzione, secondo il più classico sistema di frode, non erano in possesso di alcuna documentazione contabile al fine di occultare i rapporti commerciali con la Partenope. Il meccanismo fraudolento posto in essere, ben congeniato e difficilmente individuabile se non a seguito di specifici e capillari controlli fiscali, si è pertanto sostanziato nella creazione nel 2013 di un soggetto economico di fatto vuoto che convenientemente strumentalizzato dagli ideatori del disegno truffaldino ha permesso di creare inesistenti crediti Iva e costi fittizi che hanno generato una maxi evasione ai danni dell’Erario, a fronte della quale la misura cautelare applicata in data odierna ha permesso di ripristinare la legalità violata, ponendo sotto sequestro immobili di pregio, autovetture, conti correnti e quote societarie riconducibili agli artefici del meccanismo fraudolento.