Per scelta editoriale e copertura territoriale ci occupiamo dei “fatti” che accadono in Campania. Non riportiamo notizie proveniente dall’estero. Stavolta facciamo un’eccezione perché si tratta di una vicenda che ha dell’incredibile. Una donna di 62 anni è stata trovata viva in obitorio da un dipendente. Poco dopo però è morta a causa dell’ipotermia. La vicenda è accaduta in Russia e la polizia sta indagando per individuare eventuali responsabili di una morte che, a parere dei medici, poteva esser evitata. Tutto ha avuto inizio a una festa. La donna aveva bevuto in compagnia dei parenti, a un certo punto si era accasciata a terra e sembrava non respirare più. La polizia, chiamata sul posto, ha certificato la morte senza contattare i soccorsi. Lei è stata chiusa nella cella frigorifera dell’obitorio, sino a quando un dipendente non le si è avvicinato per attaccarle al piede la targhetta con le generalità. L’uomo è rimasto esterrefatto quando la donna ha aperto gli occhi, vigile.

“È tornata alla vita”, ha raccontato successivamente sotto shock. A quel punto, sono stati avvertiti i medici ed è stata portata in terapia intensiva, dove però, poco dopo, ha avuto un arresto cardiaco. Inutili i tentativi di soccorrerla: 40 minuti dopo la donna era morta. Si sarebbe potuta salvare, dicono i medici, se non avesse trascorso diverse ore nella cella frigorifera: l’arresto cardiaco è sopraggiunto a causa dell’ipotermia. La polizia ha avviato un’indagine per identificare eventuali responsabili. Colpevoli potrebbero essere appunto le forze dell’ordine che hanno dichiarato il decesso senza un accertamento medico. “Non hanno seguito la procedura standard”.

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