Sono state le compagne di classe e un’insegnante di una scuola di Palermo a convincere una ragazza di 15 anni violentata tra i viali dell’ex manicomio, da tre giovani di 19 anni a raccontare tutto ai carabinieri. Prima che ai genitori, la vittima è riuscita a trovare il coraggio di confidarsi con le sue coetanea di classe rivelando l’incubo in cui era finita. La studentessa, che poi si è appreso essere originaria di Caserta (5 anni fa si è trasferita con i genitori in Sicilia), insieme alla mamma, al papà e all’insegnante, si è presentata dai militari dell’Arma e ha tra le lacrime riferito quello che le era accaduto lo scorso novembre quando si era fidanzata con uno studente del quinto anno della scuola che frequentava. Il giovane con insistenza le avrebbe chiesto una foto con addosso solo l’intimo. Lei si è rifiutata. Lui ha continuato ad insistere e alla fine lei ha ceduto. Una volta inviate le immagini sono iniziati i ricatti via chat. Tutto materiale finito nelle indagini insieme alle foto. Ma non solo. Se non avesse acconsentito alla sua richiesta di un rapporto ha minacciato che la foto sarebbe stata condivisa sui social.
La giovanissima vittima, sarebbe stata quindi abusata prima in un parcheggio poi tra i viali dell’ex manicomio . Al secondo appuntamento sarebbero stati in tre a turno a violentarla. Il suo presunto aguzzino avrebbe chiamato altri due compagni dello stesso istituto anche loro di 19 anni. I carabinieri sono andati a casa dei tre e li hanno arrestati. Gli studenti, accusati di violenza sessuale, nel corso dell’interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.Gli indagati appartengono, come hanno accertato gli investigatori, a famiglie di impiegati che non hanno mai avuto precedenti con la giustizia.