Divieto di esercitare l’attività per un anno. Questo è quanto disposto dal Gip del Tribunale di Napoli Nord per il titolare di un’azienda di rifiuti con stabilimento a Caivano, nella zona industriale della località Pascarola. Il responsabile della ditta è accusato di incendio colposo, in relazione al rogo che divampò nel luglio 2018 nel piazzale aziendale, e che coinvolse una grande quantità di rifiuti solidi urbani, generando una nube tossica e destando allarme nella popolazione. Peraltro, in quello stesso mese, altre tre incendi di rifiuti colpirono altrettanti impianti in Campania. Le indagini sono state realizzate dai carabinieri del Gruppo Forestale di Napoli e della Tenenza di Caivano, con il coordinamento della Procura di Napoli Nord; è emerso, come in altri fatti analoghi accaduti nell’attigua area industriale di Marcianise, che già prima del rogo l’azienda aveva ricevuto delle prescrizioni dall’autorità giudiziaria in quanto erano state riscontrate, in seguito ad alcuni sopralluoghi, delle violazioni nella gestione dei rifiuti solidi urbani; alle prescrizioni non è stata data attuazione, e poco dopo i rifiuti sono finiti in fiamme. Le indagini non hanno accertato l’origine dolosa del rogo, ma è comunque emersa la responsabilità del titolare, che non avrebbe posto in essere le misure adeguare ad evitare l’incendio.

 

 

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