Nella mattinata odierna, nei territori di Santa Maria Capua Vetere, Somma Vesuviana, Massa di Somma, Marano di Napoli e Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli -Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita all’acquisto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed hashish, nonché di plurimi episodi, anche in concorso, di detenzione e spaccio delle medesime sostanze. Il provvedimento cautelare recepisce l’esito di articolata attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea e condotta dalla Sezione Operativa del N.O.R. della suindicata Compagnia, dall’ottobre 2016 al luglio 2017, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, dichiarazioni rese dagli acquirenti e da uno degli indagati, nonché servizi di osservazione, perquisizioni, sequestri ed arresti in flagranza di reato, che ha consentito di: contestare l’esistenza di un’organizzazione criminale riconducibile alla famiglia Del Gaudio (cosiddetti Bellaggiò), operativa nel territorio di Santa Maria Capua Vetere, dedita all’acquisto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed hashish; individuare, nell’ambito della citata famiglia, due sottogruppi riconducibili a due dei fratelli che, pur condividendo le vicende inerenti al reperimento della sostanza stupefacente da immettere sul locale mercato, provvedevano autonomamente a collocare lo stupefacente presso i diversi spacciatori; appurare che i pusher, vincolati all’acquisto della droga da spacciare dal gruppo dei Del Gaudio ed al prezzo dagli stessi imposto, provvedevano poi a distribuirla ai propri clienti attraverso il sistema del lavoro “a privato”, cedendo le singole dosi di stupefacenti a favore di clienti consumatori, dietro ordinazioni a mezzo telefono; rilevare che la consegna degli stupefacenti, previa acquisizione del prezzo pattuito, avveniva in luoghi concordati del comune sammaritano (es. all’esterno dell’anfiteatro campano, nonché di noti Bar) e dei paesi limitrofi; riscontrare come uno dei partecipi, uomo di fiducia del capo-promotore, si occupasse anche di recuperare le somme inerenti alla cessione dello stupefacente dai singoli pusher; trarre in arresto in flagranza di reato 4 persone e sottoporre a sequestro diversi quantitativi di sostanze stupefacenti. I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico e convenzionale, decodificato dai Carabinieri (lo stupefacente veniva indicato facendo ricorso a termini del tipo “auto”, “macchine”, “scarpe”, “tuta”, “telefoni”), hanno consentito di appurare e fotografare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività. Il G.I.P, condividendo l’impianto accusatorio avanzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sia in relazione ai gravi indizi di colpevolezza, sia alle esigenze cautelari, ha disposto per gli indagati la misura della custodia cautelare in carcere e quella degli arresti domiciliari. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, sono stati sottoposti a sequestro preventivo ai fini di confisca di beni riconducibili a dieci degli indagati (conti correnti, conti deposito, contratti assicurativi ed un’autovettura).
A finire in carcere sono stati: Ferdinando Del Gaudio, 48enne; Maurizio Palombi, 50enne; Plinio Restelli, 34enne; Raffaele Cipullo, 25enne; Costantino Merone, 43enne; Raffaele Terracciano, 47enne; Gabriele Ciano, 39enne; Aniello D’Alterio, 45enne; Biagio De Gennaro, 52enne; Giovanbattista Di Monaco, 39enne; Giuseppe Cortese, 29enne. Mentre sono stati disposti gli arresti domiciliari per: Sonia Del Gaudio, 46enne; Gerardo Gravante, 47enne; Maria Antonia Cavalli, 57enne; Rosario Rossetta, 36enne; Michele Gabriele, 32enne; Vincenzo Papale, 32enne; Carmine Fischetti, 43enne; Massimo Maiorello, 31enne; Donato Cataldo, 45enne; Oreste Buonpane, 31enne.