Sarà lutto cittadino per il 24enne Salvatore Fusco e il 19enne Giuseppe Mingione, entrambi morti in un violento impatto frontale tra le loro auto nella notte tra venerdì e sabato sulla SS700. Ad annunciarlo è stato sindaco di San Prisco Domenico D’Angelo che sottolinea la sua vicinanza emotiva e fattiva alle famiglie dei due giovani. Oltre ad abitare nello stesso paese i due ragazzi condividevano anche un altro legame: i padri sono entrambi agenti di polizia penitenziaria e in servizio presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

“Il dolore dei familiari è il medesimo di una comunità intera. Soffriamo tutti per la scomparsa prematura di Giuseppe e Salvatore”, sottolinea il primo cittadino sanprischese. “Quanto sangue dovrà essere versato prima che ci si renda conto dell’inadeguatezza della Variante – si chiede la fascia tricolore – È stata congeniata per un traffico viario degli anni settanta, mai adeguata ai nostri flussi di traffico odierni. Andrebbe rifatta daccapo. Lunghi rettilinei senza corsia di emergenza, curve pericolose che non consentono una corretta visuale e manto stradale pieno di buche e completamente dissestato. Percorrerla in queste condizioni é un pericolo continuo”.

La SS 700 di proprietà dell’Anas che collega Maddaloni a Santa Maria Capua Vetere attraversando, San Nicola la Strada, Caserta, Casagiove, San Prisco e Curti, vanta un triste primato: 15 sinistri mortali. La lunga striscia d’asfalto di ben 16,500 chilometri composta dalla due varianti ex SS 7 via Appia e 265 dei Ponti della Valle, se da un lato defluisce il traffico suburbano dall’altro non risparmia sangue, lacrime e dolore. “La lunga scia di sangue mi auspico sia un cerchio che si chiude – conclude il sindaco D’Angelo – ma se non si prende coscienza dell’innegabile criticità della Variante le morti proseguiranno”.

 

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