Un tentativo di rapina nella notte, in pieno centro di Napoli. La vittima, un carabiniere in borghese, che reagisce per difendersi, uno degli aggressori, un giovane di 15 anni, Ugo Russo, che rimane senza vita sul selciato. È andata così, secondo la prima ricostruzione investigativa, la tragica sequenza che ha sconvolto Napoli, rilanciando l’allarme su una generazione di giovanissimi che rischia di perdersi ogni giorno nella spirale del crimine. La famiglia di Ugo però ora chiede verità e giustizia e il padre denuncia: “Gli ha sparato alle spalle”. Sarebbe iniziato tutto quando un carabiniere fuori servizio, mentre era in auto con la fidanzata e stava parcheggiando la macchina in via Santa Lucia, è stato aggredito pistola in pugno (che poi si è rivelata un’arma giocattolo, replica di una Beretta 92), da un rapinatore che ha puntato l’arma contro il finestrino nell’intento di impossessarsi dell’orologio Rolex.

Il militare (che è in servizio in provincia di Bologna) ha spiegato di essersi prima qualificato, avvertendo l’aggressore di essere un carabiniere e di aver sentito anche “scarrellare” la pistola; a quel punto ha estratto la sua arma di servizio, sparando tre colpi. La sua versione viene verificata ma viene ritenuta in questo momento attendibile da parte della Procura diretta da Giovanni Melillo. Al momento, l’ipotesi privilegiata è quella della legittima difesa. Nella notte alcuni colpi di pistola sono stati sparati contro la caserma dei carabinieri “Pastrengo” e all’alba gli amici del quindicenne hanno invaso e devastato il pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. È intervenuta la polizia, ma alle 7 i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale hanno constatato danni ad arredi e attrezzature nonché l’assenza delle condizioni igienico-sanitarie e hanno interrotto il servizio. ”Questa notte, dopo il decesso del giovane arrivato in pronto soccorso con ferita da arma da fuoco, il pronto soccorso del presidio ospedaliero dei Pellegrini è stato devastato dai familiari e amici del ragazzo. Un fatto gravissimo per il quale esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che ancora una volta sono stati vittime di insulti e minacce, e ancora una volta hanno continuato, nonostante tutto, a prestare assistenza ai pazienti”.

A stigmatizzare con forza quanto avvenuto nel corso della notte è il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. ”Sono stato costretto – dice – a chiudere il Pronto Soccorso. Quanto è accaduto ha di fatto creato condizioni che impediscono lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in condizioni di sicurezza, sia per i pazienti che per gli operatori”. Dalle 7.30 l’Asl Napoli 1 Centro ha dovuto dichiarare la sospensione del servizio di pronto soccorso al presidio ospedaliero dei Pellegrini, iniziando contestualmente il trasferimento di otto pazienti presenti al Pronto Soccorso nei reparti dello stesso presidio ospedaliero ovvero – con ausilio del Servizio 118 – in altri ospedali cittadini. Vista l’importanza che tale Presidio Ospedaliero riveste nell’ambito della rete cittadina, i tecnici sono già a lavoro per ripristinare le attività assistenziali al più presto. “Voglio giustizia per mio figlio. Lavorava come gardone in un fruttivendol. Era un bravo ragazzo. E me lo hanno ammazzato. Qualunque cosa stesse facendo, non vale una vita umana”.

È lo sfogo di Vincenzo Russo, il papà del quindicenne ucciso a Napoli durante un tentativo di rapina ai danni di un carabiniere libero dal servizio. La famiglia di Ugo è assistita dall’avvocato Antonio Mormile. “Sul luogo del fatto ci sono numerose telecamere. Dall’acquisizione dei video – dice la famiglia di Ugo – si saprà la veità”. Il padre spiega. “Quando ho visto mio figlio in ospedale aveva un proiettile al petto e l’altro, mi hanno spiegato i medici, dietro alla testa”. Nodi sui quali ora dovrà esprimersi l’autorità giudiziaria, anche alla luce dell’autopsia.

E’ stato identificato il complice di Ugo Russo, il 15enne ucciso questa notte in via Generale Orsini a Napoli nel corso di una rapina ai danni di un carabiniere di 23 anni. Ha 17 anni e come la vittima era incensurato e viveva nei Quartieri Spagnoli. Il ragazzo si è costituito. E’ stato anche trovato lo scooter usato per il tentativo del colpo e una pistola di ferro, molto simile a quella in uso alle forze dell’ordine, ma finta.

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