Due consiglieri americani sono morti dopo che alcuni spari sono stati esplosi nel ministero dell’Interno afghano, a Kabul. Lo ha riferito una tv locale, senza precisare chi sia stato ad aprire il fuoco. L’episodio e’ avvenuto nel centro di comando e controllo del ministero. Secondo alcune fonti, gli spari sarebbero stati preceduti da “uno scontro verbale”.
E’ di tre manifestanti uccisi il bilancio delle nuove proteste in Afghanistan contro il rogo dei Corani nella base Usa di Bagram. Per il quinto giorno consecutivo la gente e’ scesa i piazza in numerose citta’, scontrandosi con la polizia e i militari. La situazione piu’ grave si e’ registrata a Kunduz, nel nord, dove due manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza mentre davano fuoco a negozi e a edifici. La folla ha stretto d’assedio la sede locale dell’Onu, scontrandosi con i poliziotti schierati a protezione. Ci sono stati anche diversi feriti, ha reso noto la polizia locale. Un altro manifestante e’ stato ucciso e altri due sono rimasti feriti nella provincia di Logar, a sud di Kabul, dopo che centinaia di persone hanno attaccato la polizia al grido di “Morte all’America!”. Proteste si sono svolte anche nella provincia orientale di Nangarhar, in quella centrale di Sari Pul e in quella nord-orientale di Laghman, dove ci sono stati 20 feriti in seguito a una sassaiola dei manifestanti. Situazione piu’ calma a Kabul, dove la polizia e le forze di sicurezza hanno presidiato tutte le arterie principali.