di Mario De Michele
Con il massimo rispetto per morti e malati registriamo che da quando è scoppiata l’emergenza alcuni sindaci stanno mietendo più vittime del covid-19. Il virus dell’esibizionismo ha prodotto ordinanze e provvedimenti in qualche caso ai limiti della schizofrenia. Le fasce con tricolori sbiaditi si atteggiano a salvatori della patria. I cavalcatori della tigre della paura fanno la corsa all’inasprimento delle misure per contenere la perdita di consenso elettorale. Cosa non si farebbe per un pugno di voti! In qualche caso si ucciderebbe. Ed è quello che rischiano di fare i solerti sindaci Marcello De Rosa (Casapesenna), Gabriele Piatto (Frignano), Antonio Tatone (Casaluce), Tommaso Barbato (Teverola), Anacleto Colombiano (San Marcellino), Vincenzo Guida (Cesa), Luigi Della Corte (Villa di Briano), Nicola Esposito (Lusciano) e Gino Pellegrino (Parete). Non sono gli unici, sia chiaro, prendiamo come esempio negativo lor signori solo perché nella sfida lanciata al prefetto di Caserta Raffaele Ruberto hanno smarrito completamente il senso della misura. Breve riepilogo della vicenda. Nei giorni scorsi i nove cavalieri dell’Apocalisse hanno adottato un’ordinanza per limitare l’orario di apertura di supermercati e negozi di alimentari. Per dimostrare di avere le p… hanno deciso di imporre la chiusura alle ore 18.00. Un provvedimento ridicolo e illegittimo, ma passi. I sindaci-scienziati dicono di assumere per salvaguardare la salute pubblica, in realtà non fanno altro che metterla gravemente a repentaglio.
Non a caso il prefetto di Caserta Ruberto, il miglior rappresentante del Governo che Terra di Lavoro abbia mai avuto, ha tirato le orecchie ai primi cittadini. “Sono da ritenersi inefficaci, fin d’ora – si legge in una nota – le ordinanze sindacali in contrasto con la normativa nazionale, vieppiù allorquando esse comportano anche indirettamente criticità per la gestione dell’ordine pubblico, come rimarcato dal gabinetto del ministro dell’Interno con circolare del 2 marzo. Si rappresenta l’esigenza di attenersi anche alle disposizioni impartite dal presidente della giunta regionale della Campania del 23 marzo scorso con cui si invitano i comuni a non introdurre limitazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di alimenti e di altri beni” e di permettere ai “cittadini di accedere con continuità ai detti servizi essenziali per evitare assembramenti e file nei pressi degli esercizi commerciali”. Sull’interpretazione delle norme anti-coronavirus c’è poco da opinare. Del resto, lo ripetiamo, uno come Ruberto la legge non la interpreterebbe mai in modo estensivo, giammai ne consentirebbe violazioni. Il prefetto di Caserta ha una, dieci, cento, mille volte ragione anche e in particolare per gli effetti deleteri che determinano le ordinanze adottate da De Rosa, Piatto, Tatone, Barbato, Colombiano, Guida, Della Corte, Esposito e Pellegrino. Gli improvvisati sindaci-sceriffo per la smania di imitare il governatore Vincenzo De Luca (lo si può amare o odiare ma lui le p… ce l’ha per davvero) hanno compiuto un disastro.
“La riduzione degli orari e dei giorni di apertura degli esercizi per la vendita di generi di prima necessità – sottolinea giustamente il prefetto Ruberto – non essendo generalizzata sull’intero territorio nazionale, indurrebbe i cittadini a recarsi nei comuni dove gli orari di apertura non sono stati ridotti. Tale circostanza potrebbe assumere rilievo per la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, oltre a comportare un anomalo sovraccarico dell’attività di vigilanza e controllo del territorio”. Chiunque dotato di un quoziente intellettivo anche al di sotto della norma non avrebbe costretto la Prefettura a intervenire. Avrebbe compreso da sé che un’ordinanza che riduce a macchia di leopardo l’apertura di supermercati e negozi di alimentari consente ai furbetti dell’uscita abusiva di scorrazzare in tutti gli altri Comuni dell’agro aversano e di Napoli Nord per fare la “spesa a singhiozzo” senza incorrere in sanzioni.
Un esempio concreto. Un cittadino di Parete sconsiderato che senza una vera necessità decide di andarsi a prendere una boccata d’aria fuori casa lo potrà fare indisturbato recandosi addirittura in altre città con la scusa servitagli su un piatto d’argento dai sindaci-virologi. Come? Il tizio viene fermato dalle forze dell’ordine (grazie di cuore per il lavoro che stanno svolgendo) alle 19.00 ad Aversa. “Documenti, prego”. Contestazione: “Lei è di Parete, non può circolare in altre città”. Vero. Ma l’incosciente cittadino la farà franca “grazie” a De Rosa, Piatto, Tatone, Barbato, Colombiano, Guida, Della Corte, Esposito e Pellegrino. Gli basterà dire che è andato a fare la spesa ad Aversa perché a Parete i negozi alimentari erano già chiusi. Un solo incivile non fa numero ma quanti ce ne sono in giro dalle nostre parti? E la frittata è fatta. Altro che tutela pubblica! I sindaci di Casapesenna, Frignano, Casaluce, Teverola, San Marcellino, Cesa, Villa di Briano e Lusciano sortiscono l’effetto contrario.
Come dare torto a Ruberto? Che raccomanda il “più scrupoloso rispetto della normativa nazionale e regionale vigente nell’adozione delle ordinanze contenibili ed urgenti, disponendo la revoca di quelle in contrasto”. Un amministratore immune dalla sindrome del protagonismo avrebbe incassato il colpo e si sarebbe adeguato alla nota del prefetto. Purtroppo De Rosa, Piatto, Tatone, Barbato, Colombiano, Guida, Della Corte, Esposito e Pellegrino sono affetti da una forma acuta di sovraesposizione mediatica. E invece di mettersi in riga e in regola con le normative in atto hanno avuto la faccia di bronzo di impartire una lezione di diritto amministrativo al capo dell’Ufficio Territoriale del Governo di Caserta. Ma di che parliamo? Immaginate i sindaci di Casapesenna, Frignano, Casaluce, Teverola, San Marcellino, Cesa, Villa di Briano e Lusciano con un libro di diritto amministrativo aperto sulla scrivania. Avrebbero più facilità a comprendere un’opera scritta in sanscrito.
Eppure sono saliti in cattedra e hanno risposto in modo maldestro alla Prefettura. “Tali misure sono state assunte in quanto, nonostante le limitazioni e il divieto degli assembramenti si è notato che nelle ore serali e la domenica persistevano fenomeni di affollamento e di assembramento nei pressi dei negozi, non collegati ad esigenze di necessità di approvvigionamento. Si assicura la S.V. – si legge nel documento dei primi cittadini – che sui nostri territori non vi sono fenomeni di affollamento all’esterno dei negozi di generi alimentari, anzi stranamente assistiamo ad una presenza sempre meno assidua cittadini all’interno di tali esercizi. Sarà, nostra premura in contemporanea alla chiusura dei negozi predisporre adeguati controlli affinché i cittadini non escano dal territorio comunale, con pattugliamenti della Polizia locale, della stazione dei Carabinieri e della Polizia di Stato”.
Ciucci e presuntosi. De Rosa, Piatto, Tatone, Barbato, Colombiano, Guida, Della Corte, Esposito e Pellegrino non sanno neppure che i sindaci non hanno alcuna prerogativa in materia di ordine e sicurezza pubblica. Sapete a chi spetta? Al prefetto. Per imitare De Luca servono le p… Alcuni amministratori sono sprovvisti di tutto l’apparato genitale. Sono piatti come le bambole. In alcuni casi soffrono anche di una grave carenza di neuroni.