Sono state recapitate le notifiche di conclusione delle indagini preliminari a 23 dei 37 indagati nell’inchiesta che nel dicembre scorso ha investito i Comuni di Lusciano e Villa Literno. Il terremoto politico giudiziario in prima battuta portò agli arresti, tra gli altri, del sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino, dei potenti imprenditori Francesco e Salvatore Nicchiniello (padre e figlio) e dell’iscrizione nel registro degli indagati del sindaco di Lusciano, Nicola Esposito.

Per quanto riguarda Villa Literno, nello scorso dicembre è emerso un intreccio politico-affaristico in cui gli imprenditori chiedevano con forza al sindaco Tamburrino le concessioni per realizzare una struttura turistica in via Delle Dune e in cambio avrebbero offerto al primo cittadino appoggio elettorale, con tutto il potere d’influenza che gli conferiva la posizione imprenditoriale. Ma l’affaire liternese è venuto a galla quasi ‘per caso’ perché le indagini sono iniziate a Lusciano (raccontato anche nelle varie puntate di Campania Notizie sulla vicenda) dove pure sarebbe stato realizzato un mastodontico illecito riguardante il rifacimento dell’impianto fognario frutto di un finanziamento europeo di quasi 24 milioni di euro. Anche in questo caso il perno centrale è rappresentato dagli imprenditori Nicchiniello, con la fattiva complicità di dirigenti, funzionari e amministratori luscianesi.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati: Raffaele Costanzo, Giovanni Cantelli, Felice Belluomo, Dario Migliore, Giuseppe Stellato, Alfonso Furgiuele, Giuseppe Somma, Antonio Gravante, Maurizio Abbate, Giuseppe Siciliano, Francesco Liguori, Gabriele Piatto, Teresa Mangiacapra, Gabriella Vitello, Pietro Rossi, Severino Berardi, Mario Griffo, Pasquale Alesio e Pasquale Russo.

Luigi Viglione

 

 

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