«È assolutamente importante mettere in campo tutte le misure possibili di prevenzione e protezione – afferma Arianne Martin, esperta nella tutela e protezione delle donne per ActionAid – Informare le donne e le ragazze dei rischi e dar loro tutte le informazioni sia durante il viaggio sia nei Paesi di arrivo. Hanno bisogno di sapere i loro diritti e capire come potersi inserire nei nuovi contesti. Di quali documenti hanno bisogno? Possono aprire un conto in banca? Possono presentare domanda d’asilo, di cosa hanno bisogno nel caso in cui vogliano farlo? Se non sono in grado, per esempio, di trovare un lavoro che le porti ad avere un reddito per sostenere loro stesse e i figli il rischio è che possano finire in situazioni non sicure e si trovino costrette alla prostituzione o ad accettare lavori che sono in realtà puro sfruttamento della persona». In Italia, negli ultimi giorni si sono moltiplicati di annunci sospetti su pagine social dedicate alle comunità ucraine, proposte di lavoro come ragazza alla pari o badante, offerte di alloggi e ospitalità per donne sole senza figli, che destano preoccupazione per il rischio di sfruttamento. ActionAid in Campania, Puglia, Calabria e Basilicata lavora da anni con le comunità di donne ucraine impiegate in agricoltura per tutelare e garantire i loro diritti, in queste settimane si sta impegnando nella protezione delle donne arrivate dall’Ucraina con i loro figli e stiamo monitorando e mappando i rischi a cui sono esposte nel nostro paese.

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