Siamo alla vigilia del primo vero bilancio – il previsionale 2022-2024 – dell’epoca di Gaetano Manfredi sindaco, martedì arriva in Aula e come sempre accade in questi casi le tensioni non mancano. Affiorate nella commissione dove è stato ascoltato l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta – gli aumenti dell’Irpef e la tassa di imbarco aeroportuale e soprattutto il rebus della Tari che non copre per intero il servizio rifiuti – e poi nel tardo pomeriggio nella riunione di maggioranza propedeutica alla discussione in Consiglio dove oltre alle assenze giustificate c’è stata quella di Rosario Andreozzi, di Napoli Solidale: un segnale in vista di martedì? Sullo sfondo – a livello politico – è probabile che martedì faccia il suo esordio in Aula il gruppo “Insieme per l’Italia” che fa capo al ministro degli Esteri ed ex M5S Luigi Di Maio che – tuttavia – non mette in discussione la lealtà verso Manfredi, e il bilancio lo voterà assieme ai contiani. In questa cornice si innestano le preoccupazioni del Pd. I dem ritengono che serva «una registrata» alla maggioranza e sono pronti a chiedere un confronto al sindaco. Sono convinti che a settembre i dimaiani chiederanno un assessore e si aprirà il valzer del rimpasto. E ritrovare i giusti equilibri non sarà facile. Anche perché verso i dimaiani si stanno dirigendo un paio di consiglieri dell’area dei moderati del centrodestra. Diverrebbero così il secondo gruppo con 5 consiglieri dopo i dem che ne hanno 6, relegando il M5S che ne avrebbe tre molto indietro. Insomma, un terremoto politico che – per il Pd – va gestito per tempo e non subito. Ci sarebbero a quel punto in maggioranza due gruppi molto vicini al centrodestra: i dimaiani e gli Azzurri. Baretta ha dato il via libera al maxiemendamento di cui si è discusso nella riunione di maggioranza: «Porteremo da 16 a 20 milioni la spesa sull’area della manutenzione». La quadra su cosa metterci dentro, sono pervenute anche le richieste delle opposizioni, però ancora non è stata trovata. Ma il bilancio di previsione è di prospettiva è va valutato vedendo nelle tabelle cosa ci ha messo Baretta. «E appare chiaro – spiega l’assessore – che andiamo verso un aumento dell’Irpef e l’introduzione della tassa di imbarco aeroportuale». Non l’unico rischio aumenti, legato anche all’evasione che c’è a Napoli. La Tari, la tassa per i rifiuti, la paga solo il 47% e ancora meno è il dato sulle utenze non domestiche. «Abbiamo di fronte a noi – dice Baretta – un problema: lo scarto tra le entrate della Tari e il costo del servizio, tema da affrontare in autunno». Cosa significa? Asìa per la raccolta dei rifiuti costa al Comune 237 milioni all’anno. Ma ne incassa al massimo 170. Mentre la Tari dovrebbe coprire per intero il costo del servizio.

«La previsione di entrata Tari – è scritto nella sintesi del bilancio – è pari al valore della tariffa riconosciuta per il 2021 da Arera. È onere dell’Amministrazione procedere con l’approvazione dei conseguenti atti per adeguamento delle tariffe». Arera è l’acronimo che sta per “Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente”, una Agenzia dello Stato. Il Comune ha davanti a sé due strade: trovare un capitolo di spesa per supportare il servizio rifiuti, in questo caso potrebbe attingere al “Fondo crediti di dubbia esigibilità” dove sono accantonate le cifre non riscosse, oppure mettere mano all’aumento della tariffa. «Il tema – spiega ancora Baretta – è che al di là dell’evasione sono aumentati i costi del servizio cioè il gasolio: speriamo che il Governo sostenga i Comuni il problema non è solo Napoli, la riflessione in autunno va fatta». Vendere le case Erp è l’obiettivo di qui a 3 anni: «Il piano che lanceremo – racconta Baretta – è di far riscattare la casa agli inquilini con il canone di locazione». Case che necessitano di grossa manutenzione che il Comune non può garantire per mancanza di soldi. Tuttavia, se il patrimonio non figurasse di proprietà diretta del Comune «ma di una partecipata potremmo anche noi concorrere per il bonus 110 e ristrutturare il nostro patrimonio» spiega Baretta. Catello Maresca – leader dell’opposizione di centrodestra – ha criticato i pochi fondi messi sul comparto sicurezza. Ci sono solo 3,2 milioni per assumere i vigili urbani. E ha chiesto di migliorare le dotazioni della polizia municipale con i “Teser”, le pistole elettriche: «Ne ho parlato con l’assessore competente De Iesu che sta facendo uno studio al riguardo».

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