Beh, come la presenta lui non è poi così male l’autonomia differenziata. Altro che “spacca Italia”: è una misura che valorizza le Regioni senza penalizzarne nessuna. Da qui la sfida di Roberto Calderoli: “Chi critica la riforma mi citi l’articolo, il comma, la riga in cui si intravedono eventuali fratture del Paese”. In un’intervista esclusiva a Italia Notizie il responsabile del dicastero Affari regionali e Autonomie va nel merito della sua proposta e invita i detrattori a fare altrettanto abbandonando “discussioni e accuse ideologiche”. Abbiamo intercettato l’esponente del governo Meloni alla Camera a passeggio nel cortile del Transatlantico. Nessun nugolo di portaborse. A differenza di alcuni suoi omologhi allergici ai giornalisti Calderoli ha accolto la nostra richiesta senza farsi pregare. Con garbo e cortesia. Non è poco. Mentre ci recavamo in postazione abbiamo accennato all’amore-odio del governatore della Campania Vincenzo De Luca. Il ministro con ironia benevola: “Mi fa ridere, è troppo simpatico”. Dal Sud arrivano le bordate più pesanti contro l’autonomia differenziata: “Divide il Paese ed è dirompente per il Mezzogiorno”, si protesta da più parti. Calderoli scuote la testa: “Ho scritto la riforma partendo dal Sud Italia. Ho convinto alcuni governatori del Nord più intransigenti che il Paese o corre tutto o non corre nessuno”. L’esponente della Lega non lo dice per non alimentare altre polemiche ma ha la netta sensazione che chi critica l’autonomia differenziata non ha letto il testo, spara a zero in modo pregiudiziale. In riferimento alla selva di critiche sui livelli essenziali delle prestazioni il ministro inverte l’ordine dei fattori: “I cittadini hanno il diritto, come avviene per le tasse, di sapere quali servizi erogano Stato, Regioni e Comuni”. Calderoli brutto e cattivo? “Brutto sicuramente, cattivo non credo”. Stretta di mano e reciproco in bocca al lupo. Garbo e cortesia.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA A ROBERTO CALDEROLI



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