Per lo scontro tra le tifoserie del Napoli e della Roma, avvenuti lo scorso 8 gennaio, all’area di servizio di Badia Al Pino lo scorso 8 gennaio, gli agenti della Digos delle questure di Roma, Napoli ed Arezzo, con l’ausilio della direzione centrale della polizia di prevenzione, stanno eseguendo un decreto di perquisizione personale e locale nei confronti di 33 soggetti, tutti appartenenti al contesto ultras delle tifoserie di Roma e Napoli e di un soggetto aderente agli ambienti ultras aretini. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo. Con le perquisizioni gli investigatori sono alla ricerca di ulteriori elementi di prova per definire le condotte di responsabilità dei soggetti coinvolti negli eventi. Lo scontro tra alcuni rappresentanti delle due tifoserie – che erano in transito in quel tratto autostradale dirette rispettivamente la prima a Genova (per disputare la partita di calcio Sampdoria-Napoli) e l’altra a Milano (ove era in programma il match Milan-Roma) – fu durissimo, anche mediante l’utilizzo di oggetti contundenti. Per diversi minuti elementi di opposte fazioni si sono fronteggiati su più aree del tratto autostradale adiacente all’area di servizio, impegnando direttamente la corsia di transito in direzione Nord, di fatto determinando l’interruzione del traffico veicolare che protratto nel tempo ha causato una coda di veicoli fermi lunga circa 9 chilometri. Il continuo lancio di oggetti reciproco, l’accensione di torce e l’esplosione di petardi interessò anche la carreggiata opposta, in direzione sud, creando serie condizioni di pericolo per i mezzi in transito. La successiva attività di approfondimento investigativo si è concentrata sull’analisi delle immagini realizzate nell’occasione da alcuni utenti della strada, nonché da quelle registrate dal sistema di videosorveglianza presente nell’area di servizio. L’esito di tale attività assieme ad altre evidenze investigative ha consentito di delineare alcune posizioni di responsabilità riferibili a 20 aderenti ai sodalizi ultras della Roma, 12 a quelli della tifoseria oltranzista napoletana e uno a gruppi ultras dell’Arezzo, soggetti nei cui confronti si è proceduto con le perquisizioni.