Mettiamoci d’accordo una volta e per tutte: il Terzo settore ha finalità socio-culturali oppure è una macchina per fare soldi? Dal “fatturato” della società cooperativa sociale Terra Felix si direbbe che il “no profit” è in realtà la gallina dalle uova d’oro. La coop della famiglia Pascale, deus ex machina dell’associazione Geofilos di Succivo, negli ultimi anni ha intercettato fondi per milioni di euro. L’erogatore principale è la Fondazione con il Sud. L’ombrello protettivo è fornito da Legambiente. Sotto l’egida dei due intoccabili sodalizi i fratelli Antonio e Francesco Pascale hanno fatto incetta di finanziamenti. Il loro capolavoro è “l’occupazione” decennale del Casale di Teverolaccio, struttura storico-artistica di Succivo, trasformata in parte in un redditizio ristorante tipico. Solo con l’avvento del sindaco Salvatore Papa i due inseparabili fratelli sono stati costretti a fare le valigie. C’è voluto coraggio. I Pascale godono di ottima fama negli ambienti che contano. Sono bene ammanicati. Con un altro progetto di 495mila euro, finanziato da Fondazione con il Sud, Terra Felix ha messo le mani sull’ex Municipio Atellano, edificio risalente agli anni del fascismo, che riuniva i Comuni di Sant’Arpino, Orta di Atella, Succivo e Frattaminore. Con lo scioglimento del Comune di Atella di Napoli la proprietà dello stabile è stata così suddivisa: 47,54% ad Orta di Atella, 31,63% a Succivo e il restante 20,83% a Sant’Arpino. I Pascale si aggiudicano il bando Fabula, laboratorio di comunità. Sotto il contratto di locazione con Sant’Arpino, Comune capofila, c’è la firma di Teresa Ubaldini. È il 26 giugno del 2019. All’epoca la Ubaldini, moglie di Antonio Pascale, è il legale rappresentante di Terra Felix. Quali sono le finalità del progetto? È messo nero su bianco: “L’iniziativa mira a creare, all’interno dell’ex municipio di Atella, uno spazio polivalente rivolto a minori, giovani e famiglie, in cui realizzare produzioni culturali (eventi, mostre, presentazioni, teatro, percorso museale) e attivare servizi ludico-educativi per bambini e adolescenti. Saranno, inoltre, creati un orto sociale e un ambiente co-working. Infine, il progetto intende avviare percorsi di inclusione sociale e lavorativa per giovani con disabilità motorie e intellettive”. Quante belle cose! E non finisce qui. Tra gli obiettivi del progetto c’è la costruzione di un bar-bistrot. Il piatto forte dei Pascale, ormai un marchio di fabbrica. Casale di Teverolaccio 2, la vendetta? Sembrerebbe proprio di sì (guarda il grafico in basso). Si tratta di un ristorante, che sorgerà al piano terra dello storico edificio, di 47 mq con 33 posti a sedere, oltre a un bistrot di 32mq. La convenzione stipulata tra i Comuni (Orta di Atella non l’ha ancora ratificata) vede come partner anche il Polo museale della Campania. Al primo piano della struttura verranno trasferiti il Museo Atellano di Succivo e i reperti archeologici di Sant’Arpino. Una prima domanda nasce spontanea: qual è l’attinenza di un museo con un ristorante? Poi c’è un rosario di dubbi e perplessità. L’Utc di Sant’Arpino ha fissato un canone di mille euro al mese. In base a quale indagine di mercato? Se un privato affittasse l’ex Municipio Atellano pagherebbe almeno 4 mila euro mensili. C’è di più. Inizialmente la durata della locazione era decennale. Poi è diventata di 14 anni prorogabili. L’elenco dei regali è lungo. Terra Felix sostiene che devono essere effettuati lavori pari a 168mila euro per ristrutturare l’immobile. Presenta un computo metrico. E, udite, udite, ottiene lo scorporo dell’intera somma (168mila euro) dal canone di locazione. Alla fine della fiera la società dei Pascale per tre lustri si impossessa dell’ex Municipio Atellani senza sborsare un euro. Dov’è il computo metrico? Quali riscontri sono stati effettuati? E soprattutto i funzionari di Sant’Arpino hanno accertato se e come sono stati effettuati i lavori? Su questo punto cruciale Succivo e Orta di Atella sono completamente all’oscuro. L’ente santarpinese sulla rendicontazione latita. È coperta da una fitta coltre. Saluti e baci alla trasparenza. Servirebbe un’operazione verità. Ma quando ci sono di mezzo i Pascale spesso è una missione impossibile. Buon appetito.
Mario De Michele
(continua…)
IL GRAFICO DEL RISTORANTE