Dopo l’apertura dei lavori al Quirinale, si tiene in Senato la seconda giornata del vertice internazionale ‘Italia-Africa. Un ponte per una crescita comune’, con la presidente del Consiglio Meloni, capi di Stato e di governo e ministri di Paesi africani, i vertici dell’Unione europea, dell’Unione africana e delle principali Organizzazioni internazionali. L’occasione per la premier Giorgia Meloni si svelare i tasselli che andranno a comporre il puzzle di quello che è stato battezzato “Piano Mattei”. Un piano che punta a stabilizzare dal punto di vista economico i paesi dell’area, anche con il coinvolgimento dell’Unione europea (e delle sue risorse), in modo da ridurre i flussi di migranti che decidono di raggiungere l’Europa. “L’obiettivo è presentare ai Paesi africani la nostra visione di sviluppo per l’Africa, che è alla base del Piano Mattei, un approccio nuovo, non predatorio, non paternalistico ma neanche caritatevole: da pari a pari, per crescere insieme. Abbiamo stabilito delle materie prioritarie e dei Paesi pilota nei quali avviare i primi progetti”, ha detto Meloni al Tg1 presentando il vertice. “Vogliamo dialogare con tutti gli altri” Paesi africani, ha specificato la presidente del Consiglio, sottolineando che “i vantaggi per l’Italia sono innumerevoli: tutto quello che accade in Africa ci coinvolge, dalla migrazione alla sicurezza passando per le catene di approvvigionamento. Per noi è fondamentale uno sviluppo adeguato del continente africano”. Per costruire i primi partenariati bilaterali, Roma guarda soprattutto ai Paesi più grandi e popolosi del continente, che sono inevitabilmente anche i più influenti. Si parla già di Algeria, Egitto e Marocco. “Quello che abbiamo fatto in Tunisia va replicato con altre nazioni e ci stiamo lavorando”, ha spiegato Meloni. Si tratta di un progetto che punta anche a stringere legami sul fronte degli approvvigionamenti energetici: “L’energia è uno dei pilastri del Piano Mattei per l’Africa, il piano di cooperazione e sviluppo su cui l’Italia sta lavorando con grande determinazione per costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi e sostenere la sicurezza energetica dei Paesi africani e del Mediterraneo”, così la premier Gorgia Meloni alla Cop28 di Dubai lo scorso dicembre. L’Italia fa una “scelta di politica estera precisa, che porterà a riservare all’Africa un posto d’onore nell’agenda della nostra presidenza del G7”, ha detto la premier Giorgia Meloni, nel suo intervento al vertice Italia-Africa in Senato. “Siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri continenti sia interconnesso”, ha aggiunto. Il Piano Mattei, ha spiegato Meloni, “può contare su 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo”. “Siamo accomunati dalla volontà di comprendere. Capire e capirci, perché non ci sia più indifferenza per le sorti dell’altro”, ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel suo saluto istituzionale al vertice Italia-Africa a Palazzo Madama, “luogo della rappresentanza, del confronto, del dialogo, della democrazia e della storia della nostra nazione”. Un grande centro di formazione professionale sull’energia rinnovabile in Marocco, progetti sull’istruzione in Tunisia, altri per l’accessibilità alla sanità in Costa d’Avorio: sono “alcuni dei progetti pilota” del Piano Mattei annunciati dalla premier Giorgia Meloni, nel suo intervento al vertice Italia-Africa in corso nell’aula del Senato. “La condivisione è uno dei principi cardine del Piano Mattei i lavori di questo vertice saranno determinanti per arricchire il percorso”, ha spiegato Meloni, indicando progetti anche in Algeria, Mozambico, Egitto, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya. “Sono molto grata all’Italia per aver messo la cooperazione con l’Africa al centro della sua politica estera e della presidenza del G7. Il nuovo Piano Mattei rappresenta un importante contributo a questa nuova fase della nostra partnership con l’Africa e si integra con il nostro European Global Gateway, 150 miliardi di euro” dall’Ue. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al vertice Italia-Africa. Sottolineando che “gli interessi e i destini tra Africa ed Europa sono allineati più che mai”, su energia pulita, lotta al cambiamento climatico, lavoro, fermare le perdite di vite umane sulle rotte migratorie. “Quando l’Africa prospera, l’Europa prospera e il mondo prospera. Ed Enrico Mattei aveva capito per primo che c’è più forza nelle nazioni che collaborano, piuttosto che quando lavorano l’una contro l’altra”. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola al vertice Italia-Africa, in riferimento al piano Mattei promosso dall’Italia per Africa. Metsola nel suo intervento ha tenuto a ringraziare Meloni a Tajani per un “vero e proprio cambiamento di mentalità atteso da tempo” nei rapporti con l’Africa. È la prima volta che la Conferenza Italia-Africa, che finora si è svolta sempre a livello ministeriale, viene elevata a rango di vertice di Capi di Stato e di Governo; ed è il primo appuntamento internazionale che si svolge in Italia dall’avvio Presidenza del G7, utile a sottolineare l’importanza che l’Italia dà al partenariato con le nazioni del Continente africano. Assieme ai 25 capi di Stato e di governo, agli 11 ministri degli Esteri, ai rappresentanti dell’Unione africana e di diverse organizzazioni delle Nazioni Unite ci sono dunque anche i vertici europei e cioè la presidente del Parlamento Roberta Metsola, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e naturalmente Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea in predicato per un nuovo mandato nella legislatura che si aprirà a Bruxelles dopo il voto dell’8-9 giugno.

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